Vaccini, si allarga il fronte del sì
Donazzan: azione nelle scuole

Venerdì 14 Ottobre 2016 di Alda Vanzan
Vaccini, si allarga il fronte del sì Donazzan: azione nelle scuole
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Il confronto inizierà mercoledì in Quinta commissione del consiglio regionale del Veneto, dove l’assessore Luca Coletto e il direttore generale dell’Area sanità e sociale Domenico Mantoan relazioneranno "in merito alle problematiche legate alla diminuzione delle coperture vaccinali nella regione". L’argomento era stato richiesto dal consigliere Alberto Villanova della Lista Zaia, ma negli ultimi giorni si sono espresse anche altre forze politiche, tanto da diventare un tema bipartisan. Il Pd, ad esempio, ha depositato una proposta di legge che chiede di abolire la norma varata nel 2008 che ha reso facoltative le vaccinazioni. Con il risultato che, complici facili allarmismi diffusi via Internet, sempre meno genitori vaccinano i propri figli. E i politici, adesso, si interrogano se non sia il caso di porre rimedio. A cominciare dalle scuole.

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Ne è convinta l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, che nel 2007 votò contro la legge che toglieva l’obbligatorietà dei vaccini (passata peraltro per un solo un voto in più), e che adesso chiede di agire nella scuola. Un fronte, appunto, bipartisan se si considera che giovedì scorso è intervenuto anche il premier: commentando l’iniziativa del governatore dell’Emilia Romagna che vuole vietare l’asilo nido ai bambini non vaccinati, Matteo Renzi ha detto che «è necessario che i nostri bambini siano vaccinati». In Veneto il governatore Luca Zaia ha detto che la questione va approfondita dal punto di vista scientifico e che bisogna interrogarsi sui rischi delle mancate vaccinazioni. L’assessore Donazzan concorda e rilancia: «Qualunque sia l’esito del dibattito legislativo ritengo indispensabile agire nella scuola, coinvolgendo i medici pediatri e i servizi di igiene pubblica in una campagna di sensibilizzazione rivolta ai genitori, in particolare per quelli della fascia dei nidi, per informarli sull’utilità delle coperture vaccinali in un Veneto sempre più internazionale e multietnico, dove il 22 per cento dei nuovi nati è figlio di un genitore straniero e dove nelle classi della scuola dell’obbligo la presenza di alunni immigrati arriva a punte del 30-40 per cento. Mi attiverò da subito per pianificare interventi informativi chiari e mirati alle famiglie sui comportamenti più idonei per garantire profilassi e salute pubblica».

«Io sono sempre stato favorevole alle vaccinazioni - dice l’assessore alla Sanità, Luca Coletto - così come concordavo sul fatto che potesse esserci una volontarietà, ma in questo momento credo vada fatta una riflessione profonda a beneficio di tutti, cosa che stiamo già facendo nella maggioranza con il presidente Zaia».

Coletto ricorda che in Italia - ma non in Veneto grazie alla legge del 2007 - sono obbligatorie quattro vaccinazioni (antipolio, antidifterica, antitetano, anti epatite B) e che con i nuovi Lea «a brevissimo» saranno resi obbligatori anche i vaccini contro morbillo, rosolia, varicella, meningite. «I nostri uffici stanno già lavorando sul tema - dice Coletto - Se pensiamo all’importanza che all’epoca ha avuto la vaccinazione contro il tetano e al fatto che oggi, oltre all’immigrazione, gli spostamenti sempre più veloci facilitano possibili contagi, ritengo sia opportuna una seria riflessione. Non possiamo più stare fermi».

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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