TRIESTE - Un rinvio a giudizio, tre patteggiamenti e 18 assoluzioni perché il fatto non sussiste: questa la decisione del Gup del tribunale di Trieste, Giorgio Nicoli, sui 22 indagati tra consiglieri regionali attuali e delle precedenti amministrazioni, accusati di peculato in merito alla cosiddetta inchiesta "spese pazze".
Il Gup ha rinviato a giudizio soltanto un indagato, Ugo De Mattia (ex Lega Nord) ed ha accolto completamente due richieste di patteggiamento (Edourd Ballaman e Matteo Caldieraro) e parzialmente una terza richiesta (Danilo Narduzzi, ex capogruppo della Lega Nord).
«Il dato oggettivo - ha dichiarato il Gup Giorgio Nicoli al termine dell'udienza - è che queste vicende in Friuli Venezia Giulia, per gli imputati assolti, non sono riconducibili per tipologia all'esempio del Lazio (vedi il caso Fiorito, ndr)». «Un conto - ha spiegato - è prendere denaro dal gruppo e metterselo sul proprio conto corrente o comprare immobili ma a nessuno in Friuli Venezia Giulia era contestata l'appropriazione di fondi in questo modo quanto invece la legittimità dell'ottenimento dei rimborsi per le proprie spese».
Ultimo aggiornamento: 12:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il Gup ha rinviato a giudizio soltanto un indagato, Ugo De Mattia (ex Lega Nord) ed ha accolto completamente due richieste di patteggiamento (Edourd Ballaman e Matteo Caldieraro) e parzialmente una terza richiesta (Danilo Narduzzi, ex capogruppo della Lega Nord).
Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.
«Il dato oggettivo - ha dichiarato il Gup Giorgio Nicoli al termine dell'udienza - è che queste vicende in Friuli Venezia Giulia, per gli imputati assolti, non sono riconducibili per tipologia all'esempio del Lazio (vedi il caso Fiorito, ndr)». «Un conto - ha spiegato - è prendere denaro dal gruppo e metterselo sul proprio conto corrente o comprare immobili ma a nessuno in Friuli Venezia Giulia era contestata l'appropriazione di fondi in questo modo quanto invece la legittimità dell'ottenimento dei rimborsi per le proprie spese».