Disservizi telefonici, in dieci anni in Veneto indennizzi per 15 milioni

I ricorsi al Corecom contro le compagnie telefoniche saliti da 2mila a 9mila

Mercoledì 6 Aprile 2022 di Angela Pederiva
Disservizi telefonici, in dieci anni in Veneto indennizzi per 15 milioni
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VENEZIA - Nel giro di un decennio in Veneto i clienti delle compagnie telefoniche sono stati indennizzati con 15 milioni di euro per inadempienze contrattuali e disservizi vari.

Il dato emerge dal programma di attività per il 2022 del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), approvato ieri a Venezia dall'assemblea legislativa, con 37 voti favorevoli e 7 astensioni. Dopo questa impennata di ricorsi, passati da circa 2.000 a quasi 9.000 all'anno, ora l'attività di conciliazione potrebbe essere estesa anche agli altri servizi pubblici: «Ad esempio energia elettrica, gas, servizio idrico integrato, asporto e smaltimento dei rifiuti urbani».


LE CONTROVERSIE
Il piano complessivo, illustrato dalla relatrice leghista Milena Cecchetto e dalla correlatrice dem Vanessa Camani, riguarda naturalmente anche le attività di vigilanza e consulenza in ambito radiotelevisivo. Tuttavia spicca il capitolo dedicato alla possibilità, per il cittadino, di esperire il tentativo di conciliazione per tutte le controversie in materia di comunicazioni elettroniche, «inerenti al mancato rispetto delle disposizioni relative al servizio universale ed ai diritti degli utenti finali stabilite dalle norme legislative, dalle delibere dell'Agcom, dalle condizioni contrattuali e dalle carte dei servizi».


LA PIATTAFORMA
Grazie alla piattaforma telematica ConciliaWeb, non è più necessaria la presenza fisica dell'interessato , che mediamente fra 2011 e 2021 ha ottenuto un ristoro di 955 euro, a fronte di un servizio gratuito. «Gli indennizzi sono quelli previsti dalle condizioni generali di contratto e dalle carte dei servizi spiega il Corecom mentre i rimborsi riguardano tutti i servizi non richiesti dall'utente ma che l'operatore ha comunque fatturato ed il cliente ha pagato». Poi ci sono anche gli storni, cioè le cifre che il cliente non ha pagato in quanto ne contesta la legittimità e che l'operatore ha azzerato contabilmente.


LE RISPOSTE
Osservando i dati del 2021, risulta che l'85% di tutte le istanze di conciliazione pervenute abbiano riguardato i tre principali player del mercato, cioè Tim (48%), Wind3 (18%) e Vodafone (19%). Nei primi cinque mesi dell'anno, l'80% delle procedure si è concluso con un verbale di accordo. Dalla presentazione del formulario all'udienza di conciliazione trascorrono, in media, circa 30-60 giorni per la maggior parte delle compagnie, mentre per Tim ne sono stati rilevati 120 per la formula residenziale e 240 per l'opzione business. Nel caso in cui non si arrivi all'intesa con l'azienda, la persona fisica o giuridica può accedere alla procedura di secondo livello incardinata sempre nel Corecom. Su questo fronte i numeri sono più contenuti: nel 2020, ad esempio, le istanze di appello sono state 919, di cui 136 si sono risolte con una transazione nel corso del procedimento e 500 sono culminate in un accordo in udienza.


I SOCIAL
L'obiettivo per i prossimi mesi è di concludere lo studio di fattibilità sulla possibile estensione dell'attività di conciliazione anche agli altri settori. Nel frattempo il Corecom conta di approfondire pure lo spinoso tema della propaganda elettorale sui social: «Tale settore non è disciplinato da una normativa a carattere cogente, ma è comunque assistito da strumenti di soft law predisposti dall'Agcom per garantire il pluralismo e la correttezza dell'informazione sulle piattaforme digitali, con riferimento ai quali il Comitato fornirà un proprio contributo di riflessione e proposta».
 

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