Taglio delle Ulss, opposizioni zittite:
dopo 85 ore la Lega usa il "canguro"

Mercoledì 21 Settembre 2016 di Alda Vanzan
Taglio delle Ulss, opposizioni zittite: dopo 85 ore la Lega usa il "canguro"
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VENEZIA - Alla ventiseiesima seduta del consiglio regionale del Veneto, inchiodato ormai da tre mesi sulla riforma sanitaria, e dopo 85 ore di discussione per buona parte inutile, ieri la maggioranza di Luca Zaia si è stufata dell’ostruzionismo dell’opposizione e a sorpresa ha calato la "tagliola". Significa che l’articolo di legge su cui si stava discutendo - era il 12, quello sul numero delle Ulss - è stato sostituito da un nuovo testo, ma così facendo sono state eliminate tutte le centinaia di emendamenti presentate dal Pd e dai tosiani, togliendo di fatto voce all’opposizione.
IL CANGURO - A mezzogiorno meno un quarto sui banchi del consiglio regionale piomba il cosiddetto "canguro" o "tagliola" che dir si voglia. Formalmente si tratta di un emendamento della giunta sostitutivo dell’articolo in discussione, ma per essere ammesso deve essere fortemente diverso da quello originario. In sei pagine, il "nuovo" articolo 12 ridefinisce l’assetto organizzativo delle Ulss e, tra le altre cose, toglie il Comune di Cavallino-Treporti dall’Ulss Veneziana per inserirla in quella del Veneto orientale. Il numero delle Ulss, oggetto da settimane di dibattito, resta fermo a 9. Il messaggio politico da Palazzo Balbi è chiarissimo: ha voluto il Pd giocarsi il "jolly" sui tempi non contingentati e paralizzare l’aula per mesi? Bene, la maggioranza usa le stesse armi del Governo nazionale: il "canguro". Della serie. ogni volta che sarà usato il "jolly", scatterà la "tagliola".
«FASCISTI» - La mossa della giunta spiazza l’opposizione, tanto che quando Ciambetti concede 10 minuti per presentare eventuali subemendamenti, mezza aula insorge: «Troppo poco tempo». Zorzato (Ap) dà del «fascista» a Ciambetti, Fracasso (Pd) annuncia carte bollate («Impugneremo tutto»), Bassi (Lista Tosi) promette battaglia («Preparatevi alla guerra civile»). Nei dieci minuti a disposizione la minoranza riesce a presentare solo una ventina di subemendamenti: un po’ pochi per permettersi l’ostruzionismo.
CONTROMOSSA - Pd e tosiani escogitano lo stratagemma: copiare la giunta. Così presentano altri tre emendamenti sostitutivi dell’articolo 12 (poi ce ne sarà un quarto) che rispetto a quello di Palazzo Balbi cambia nel numero delle Ulss. Un emendamento dice 12 Ulss, un altro 10, un terzo 7. Nel frattempo gli uffici dei gruppi preparano subemendamenti a raffica: alla fine saranno almeno 800, ma c’è chi giura di averne contati a spanne 1.600. L’opposizione, infatti, è convinta che la discussione del "nuovo" articolo 12 debba iniziare da uno dei propri testi, per la precisione da quello che prevede 12 Ulss. Spiega il controrelatore Claudio Sinigaglia (Pd): «Si deve iniziare da quelli più lontani dalla proposta iniziale, quindi prima si comincia con quello delle 12 Ulss, poi si passa a quello con 10 Ulss, eccetera».
TAGLIOLA - Ma il pacco di subemendamenti si rivela un boomerang per la minoranza: la maggioranza capisce che sarebbe rimasta inchiodata in aula per mesi. Ed è così che Ciambetti - che dietro di sé ha tutta la Lega e ovviamente il governatore Zaia - forza la mano e, appellandosi al quarto comma dell’articolo 105 del regolamento d’aula ("Il presidente può modificare l’ordine delle votazioni qualora lo reputi opportuno ai fini dell’economia o della chiarezza delle votazioni stesse") e forte del via libera degli uffici legislativi, comunica la decisione: si partirà con il testo della giunta. E siccome il testo della giunta è destinato a essere approvato perché la maggioranza ha i voti, va da sé che gli altri quattro emendamenti dell’opposizione finiranno in cestino.
BAGARRE - Sono le 17.43 quando Ciambetti annuncia: «Io devo garantire il buon funzionamento del consiglio regionale, voi state paralizzando l’attività amministrativa dell’ente e la vostra ulteriore manovra dimostra l’intento ostruzionistico. Quindi si comincia dall’emendamento 1314». Quello della giunta. I banchi dell’opposizione esplodono. Partono gli attacchi a Ciambetti. Zorzato: «Lei assomiglia a Goebbels». Casali: «Per la prima volta lei è parte e non arbitro». Fracasso: «Non la passerete liscia». Viene convocata una riunione dei capigruppo con l’ufficio legislativo e il segretario generale, ma ognuno resta della propria idea: per la maggioranza è tutto regolare, per la minoranza è tutto illegittimo. Alle 19 seduta sospesa. Si riprende domani.
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