Referendum sull'autonomia, guerra dei numeri sulle tasse dei veneti

Venerdì 22 Settembre 2017 di Alda Vanzan
Referendum sull'autonomia, guerra dei numeri sulle tasse dei veneti
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Quanti soldi lasciano i veneti allo Stato centrale? 22,1 miliardi di euro, come sostiene l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto? O 3,5 miliardi come argomenta il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Stefano Fracasso? Per i comuni mortali, poco avvezzi a calcoli e statistiche, la scelta rischia di essere un atto di fede, tanto più che sia gli uni che gli altri assicurano di aver basato i rispettivi studi su «dati, numeri e informazioni ufficiali» (Bizzotto) o su «conti economici delle amministrazioni pubbliche Istat» (Fracasso) ed entrambi hanno fatto illustrare le rispettive analisi da esperti (Michele Bacco, ricercatore statistico già consulente della Cgia di Mestre per Bizzotto; Luciano Greco, professore associato di Scienza delle finanze all'Università di Padova per Fracasso).

L'unica cosa certa è che la differenza tra le tasse che i veneti pagano allo Stato e i soldi che da Roma vengono restituiti al Veneto scalderà i trenta giorni di campagna elettorale per il referendum sull'autonomia. Il tema del residuo fiscale sarà centrale e anche se il Pd, dopo varie turbolenze, ha deciso di sostenere il sì, ma un sì critico, ha già cominciato a smontare le tesi leghiste secondo cui una maggiore autonomia porterà maggiori soldi.

«Non è così - ha detto il professor Greco all'incontro organizzato ieri a Mestre dal gruppo consiliare dem - L'autonomia cambia l'etichetta di chi spende i soldi, magari saranno spesi meglio, ma non li farà aumentare». Il punto centrale dello studio intitolato La verità sul residuo fiscale realizzato da Greco (che pure ammette che il 22 ottobre andrà a votare e voterà sì) è che già adesso l'89,01% di quando dato dai cittadini della regione torna a casa  sfiorando la mitizzata provincia speciale di Bolzano che raggiunge il 90,84%. «La ricerca - ha detto Fracasso - sconfessa le affermazioni del governatore Luca Zaia che parla in un'occasione di un gettito fiscale di ritorno di 21 miliardi di euro e in un'altra di 15,4 miliardi, mentre la Lega parla addirittura di un residuo fiscale nazionale da 70 miliardi, cifra che se fosse vera abbatterebbe in un sol colpo il deficit statale con buona pace dell'Italia e dell'Ue che ci alita sul collo». Secondo la ricerca di Greco nel 2014 (ultimo dato disponibile) il residuo fiscale primario del Veneto era di oltre 9,5 miliardi, che scendono a 3,5 se si considera la spesa per interessi sul debito pubblico.

Ben altri numeri quelli forniti sempre ieri mattina, ma a Padova, dalla leghista Bizzotto: «Un Veneto autonomo, sul modello del Trentino Alto Adige e con le stesse prerogative fiscali di Trento e Bolzano, avrebbe a disposizione ogni anno ben 22,1 miliardi di euro in più rispetto ad oggi, per un totale di oltre 27 miliardi di euro all'anno di capacità di spesa in capo alla Regione». «I numeri sul residuo fiscale delle Regioni italiane negli ultimi 10 anni (2005 - 2014) certificano la grande ingiustizia fiscale che il Veneto subisce da tempo - ha detto l'europarlamentare - Basti pensare che in questo decennio la nostra Regione ha pagato la cifra mostruosa di 185 miliardi euro (con un picco di 21,7 miliardi nel 2007) pari a 38.239 euro procapite (bambini compresi). In pratica negli ultimi 10 anni ogni cittadino Veneto ha regalato allo Stato una macchina di grossa cilindrata».
Chi ha ragione?
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