Referendum, nei dem nasce il comitato per il sì

Domenica 13 Agosto 2017 di Angela Pederiva
Referendum, nei dem nasce il comitato per il sì
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Un paio di settimane fa la direzione regionale del Pd prendeva la sua decisione in merito al referendum sull'autonomia: «Sì». Certo, un «sì critico» («verso la propaganda di Zaia») e un «sì condizionato» («alla trattativa con il governo»), tanto da suscitare ironie nella platea («Tanto vale chiamarlo sic, anzi sigh...»), ma comunque un «sì» sufficiente ad aprire una crepa del partito, con la maggioranza renziana allineata sul fronte della «responsabilità» e la minoranza orlandiana mobilitata nella trincea della «consultazione-truffa». Una fenditura che da ieri è ufficiale, visto che la deputata dem Simonetta Rubinato ha annunciato la costituzione del comitato Veneto Vivo per il Sì all'autonomia, con l'intento di dare forma anche organizzativa ad una sostanza politica che è ormai un caso. 

Il modulo per l'adesione alla nuova formazione è scaricabile dal sito web della parlamentare, dov'è sintetizzato il suo obiettivo: «Operare attivamente per la campagna referendaria, sviluppando la conoscenza e l'informazione sui contenuti del quesito referendario, per favorire la più ampia partecipazione e l'esito favorevole del referendum consultivo che si terrà il 22 ottobre prossimo». Rubinato è consapevole di andare incontro alle critiche, soprattutto interne, che respinge preventivamente così: «Non stiamo discutendo di programmi di partiti, di destra o di centro o di sinistra. Il referendum per l'autonomia del Veneto interessa tutti i veneti e anche chi ha scelto di vivere e lavorare in questa regione e noi invitiamo tutti a partecipare e a votare Sì perché la posta in gioco è la libertà e la responsabilità di costruirci un futuro all'altezza della laboriosità e delle speranze della nostra gente». L'intento è quindi trasversale: «Si potranno da subito aggregare ulteriori aderenti che vogliano partecipare attivamente alla campagna, anche costituendo articolazioni provinciali e comunali del comitato, oltre a tutti quei cittadini che, a prescindere da ogni appartenenza politica, ne condividono i valori civici».  

Una mossa a cui gli oppositori del referendum sono già pronti a rispondere. «Subito dopo Ferragosto annuncia il consigliere regionale Graziano Azzalin lanceremo un manifesto a favore dell'astensione o, al limite, del No. Il nostro scopo rimane quello di far fallire una consultazione che è un imbroglio e che Zaia continua a spacciare per voto dei veneti. Vedremo se fondare un comitato nuovo o inserirci in quello che c'è già». Si tratta di Veneti per l'astensione, appello che in Rete raccoglie al momento alcune centinaia di adesioni, promosse da un gruppo che gravita nell'area della sinistra dem: «Siamo giovani cittadini del Veneto e abbiamo scelto di non farci prendere in giro da chi ci governa da più di vent'anni. Per questo non andremo a votare al referendum di Zaia, della Lega e di Forza Italia».

Diversi sono invece gli organismi a sostegno della consultazione: il Comitato vota SÌ al referendum 22 ottobre per l'autonomia del Veneto fondato dai vertici leghisti con in testa il segretario nazionale Gianantonio Da Re; il Comitato per l'autonomia del Veneto sorto nel Veronese anche su iniziativa di ex tosiani; quello istituito a Vicenza dall'associazione Vinova e coordinato dalla consigliera regionale morettiana Cristina Guarda; Padova sì referendum autonomia Veneto. A questi si contrappone l'iniziativa interregionale Comitato per il no referendum autonomia Veneto e Lombardia.
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