Dopo la proroga le transazioni per le ex Popolari arrivano a quota 70%

Venerdì 24 Marzo 2017 di Maurizio Crema
Dopo la proroga le transazioni per le ex Popolari arrivano a quota 70%
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BANCHE - Ex Popolari venete, si punta decisi al 70% di adesioni all’offerta di transazione, un traguardo che sarebbe ormai a un passo. Il tutto mentre continuano le trattative con Bruxellls e Francoforte per l’aumento di capitale pro fusione e l’entrata dello Stato. Atlante potrebbe scendere in campo ancora, questa volta però per gestire in prima persona gli npl, i crediti a rischio e le sofferenze da cedere. Cioè il vero problema per la Bce, convinta che i crediti deteriorati siano «l’onere principale gravante sul sistema bancario europeo post-crisi». La banca centrale ha pubblicato le linee guida per smaltirli. «Siamo convinti - ha spiegato Ignazio Angeloni, componente del supervisory board della banca centrale europea - che rimandare il risanamento dei bilanci farebbe indebitamente protrarre le fragilità delle banche, con potenziali danni per l’economia».
Le Popolari venete cercano di fare la loro parte chiudendo la partita dei rischi legali. «Le adesioni all’offerta pubblica di transazione della Popolare di Vicenza, dopo la proroga decisa mercoledì scorso, hanno superato il 66% e altri soci hanno già preso appuntamento per la firma - annuncia il vice direttore generale vicario Piccini -. Inoltre c’è un 6% di coloro che pur essendo interessati all’iniziativa restano indecisi, considerato che sabato ci sarà un’ulteriore apertura straordinaria, contiamo - aggiunge Piccini - di poter raggiungere un risultato soddisfacente». Da Montebelluna non arrivano dati precisi ma si punta ad arrivare intorno al 70% di adesioni il 28 marzo, quando chiuderà l’offerta.
Piccini spera nell’effetto ultimo minuto: «Negli ultimi giorni abbiamo riscontrato una forte affluenza, che è quella che ci ha indotto ad adottare il prolungamento dei tempi di adesione. Riteniamo che chi aveva in un primo tempo detto che non avrebbe firmato, di fronte alla disponibilità della maggioranza dei soci, possa valutare in piena autonomia di rivedere la propria posizione».
Ora c’è da vagliare se derogare alla soglia dell’80% prevista dall’offerta pubblica. «Questa è una decisione che dovrà prendere il cda una volta completate le verifiche tecniche sulle adesioni e nell’ambito di quanto previsto dal regolamento dell’offerta. Immagino si dovrà considerare anche l’andamento dei prossimi giorni», spiega Piccini, che confida ancora di superare quella quota. Sulle trattative con l’Europa la banca è alla finestra: «Fondamentalmente l’interlocutore delle autorità europee è il Governo. Noi abbiamo chiesto l’accesso alla ricapitalizzazione preventiva perché una legge dello Stato ce ne ha dato l’opportunità. L’importante è che il procedimento sia definito in tempi rapidi», spiega il manager.
Nel frattempo le agenzie di rating sono sul chi vive: Dbrs ha mantenuto al livello attuale i ratings della Popolare di Vicenza, ponendoli sotto osservazione con implicazioni negative. E ha portato il rating a lungo termine di Veneto Banca a «B (high)» da «BB (low)» e confermato il rating a breve termine a «R-4».
Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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