Cabinovia a Pramollo, «Si scierà
in Austria, ma pagano gli italiani»

Sabato 9 Aprile 2016 di Maurizio Bait
Cabinovia a Pramollo, «Si scierà in Austria, ma pagano gli italiani»
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La Corte dei conti di Trieste solleva dubbi sulla completa copertura finanziaria del progetto da 83 milioni di euro per realizzare un impianto a fune da Pontebba a Passo Pramollo e al suo vasto comprensorio sciistico. E i dubbi riguardano la non certezza che la Carinzia metterà la propria quota. Una copertura fatta per 48 milioni da un mutuo che la Regione s’impegna a costituire, 6,160 milioni dal Land carinziano e il resto dai privati che vinceranno il bando di finanza di progetto.

È una storia infinita, questa, che prese le mosse negli anni Novanta: affianca all’opera principale - la cabinovia - la previsione di realizzare 600 posti-letto nell’area di Pontebba, ormai "ex" cittadina animata da dogane e ferrovie, che da anni vive una "sindrome depressiva" di particolare severità economica e sociale. La Regione ci crede, prova ne sia che da tempo ha dichiarato la pubblica utilità dell’operazione e ora è pronta a puntare da sola oltre la metà della spesa globale mettendo in campo un bando per dar vita a una finanza di progetto che la vede partner del Land Carinzia, a sua volta impegnato a versare poco più di 6 milioni di euro. Le polemiche politiche, in tutti questi anni, non sono mancate. Molti si chiedono - infatti - come mai si investano tanti soldi del Friuli Venezia Giulia in un progetto destinato a portare gli sciatori in Austria. Ulteriore circostanza da tenere presente è che la Regione Fvg gestisce gli impianti di risalita del proprio territorio, dal Tarvisiano alla Carnia al Piancavallo. A Pramollo, invece, gli austriaci vantano un innevamento costante (siamo sul versante Nord delle Alpi Carniche), 110 chilometri di piste nere, rosse e blu e 30 impianti di risalita, oltre ad alberghi, ristoranti e baite in quota a volontà.

A spingere con vigore è sempre stata Pontebba, che vede l’unica opzione di salvezza nel possibile successo turistico dell’impianto e del recupero, per farne alloggi turistici, d’importanti aree ex demaniali. Pontebba, ora, vanta una sponsor di prima grandezza: Isabella De Monte, ex sindaco, renziana di ferro, ex senatrice e attualmente eurodeputata impegnata a Strasburgo proprio nella Commissione turismo.
La Regione ha “innescato” la procedura del bando con una delle ultime delibere adottate dalla Giunta nel 2015, il 29 dicembre. Ma resta questa "alea" dei soldi carinziani, a dispetto degli impegni formali che pure sono già intervenuti come ricorda la Regione medesima. La previsione di costituire un mutuo campeggia in una norma della legge regionale di assestamento del bilancio, approvata nel luglio scorso a Trieste, dove per l’appunto si mettono nel conto anche le risorse della Carinzia.
La Sezione di controllo della Corte, nel disaminare le coperture di tutte le leggi friulgiuliane del 2015, segnala che certe norme - e questa viene citata espressamente - «presentano aspetti di distonia rispetto ai principi dell’ordinamento, quali si desumono anche dalle pronunce della Corte costituzionale». In altre parole, «non si rinviene quella ragionevole certezza che deve sussistere in ordine alla realizzazione delle risorse che garantiscono la copertura della spesa». In definitiva, la Corte sancisce che «l’entrata ha contorni incerti». La Regione nega, ma soltanto il manifestarsi dei quattrini di Klagenfurt potrà tagliare un tale nodo gordiano.
Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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