Lega all'attacco: «Stop alla ciclopista? La Donazzan si rivolga alla sorella assessore»

Sabato 14 Gennaio 2017 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, ciclopista,Donazzan,Finco

VALBRENTA. La Regione Veneto disposta ad assecondare la petizione promossa dal comitato ‘Salviamo il sentiero del Brenta’? L’assessora regionale Elena Donazzan ne è convinta, tanto da dichiarare sul contestato progetto della ciclopista del Brenta, oramai in dirittura d’arrivo, «quando tanti cittadini (oltre 7500, ndr) ti chiedono di verificare se ci possono essere delle modifiche, credo che vadano ascoltati e che si debba anche modificare qualche cosa». Le posizioni, è noto, sono contrapposte sulle soluzioni prospettate. «Il muro contro muro non serve - prosegue la Donazzan, - specialmente su un tema come l’ambiente, che tutti vogliamo il migliore possibile. L’obiettivo finale è di avere questa ciclopista importante per il nostro territorio che non interessa solo il Vicentino, ma anche il Trentino ed il Padovano. Se questo piccolo passaggio attraverso il comune di Pove crea tanti danni, va un po’ modificato». A suffragare il dietrofront annunciato della Regione, la constatazione «l’amministrazione che fa un passo indietro è un’amministrazione intelligente - conclude la Donazzan. - Credo che la politica, prima di tutto, debba ascoltare la gente».
Su questo non ci piove, ma sulle reali competenze dell’eventuale blocco del progetto ha qualche osservazione da fare il consigliere regionale della lega Nicola Finco. «Ricordo a tutti gli esperti di pubblica amministrazione - afferma - che non spetta alla Regione Veneto il blocco del progetto della ciclopista del Brenta. L’ente regionale, attraverso i vari assessorati, predispone periodicamente dei bandi in base ai quali i vari comuni si aggiudicano i finanziamenti. Se la collega Donazzan vuole bloccare il progetto, deve semplicemente rivolgersi alla sorella Giovanna, da anni assessore del comune di Pove del Grappa e da sempre favorevole al progetto. Scaricare la responsabilità sul presidente Zaia e sull’ente regione non mi sembra corretto».
Per non perdere il finanziamento, l’Unione Montana Valbrenta ha provveduto alle tre gare d’appalto previste per i lotti in questione e la Provincia ha anche già proceduto all’assegnazione dei lavori, che dovrebbero, nel rispetto del bando, essere conclusi entro il 31 luglio 2017.
«Gli uffici dell'Unione Montana sono a stretto contatto con quelli regionali che monitorano il rispetto del cronoprogramma - interviene il presidente Luca Ferazzoli. - E’ prevista la consegna dei lavori alle ditte entro il 31 gennaio e così faremo. Credo che l'Unione Montana, all'interno di paletti inamovibili, stia cercando in tutti i modi di attutire l'impatto ambientale con prodotti innovativi, ma senza mettere in discussione la collocazione dell’opera. Se poi la Giunta regionale richiedesse modifiche sostanziali, con garanzia circa il mantenimento del contributo, noi non ci sottrarremo al confronto. Ma questo oggi a noi non risulta».
Domani, a Rosà, arriverà il presidente Luca Zaia e si troverà tra le mani una patata che scotta.

Ultimo aggiornamento: 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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