Appello di 12 imprenditori veneti:
«La Pedemontana va terminata»

Mercoledì 27 Luglio 2016 di Alda Vanzan
Appello di 12 imprenditori veneti: «La Pedemontana va terminata»
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«La Pedemontana deve essere terminata». Inizia così la lettera che dodici imprenditori veneti, da Giovanni Rana dell’omonimo pastificio a Dario Brendolan dei supermercati Famila fino a Enrico Zoppas dell’acqua minerale San Benedetto, hanno inviato ieri al premier Matteo Renzi, al ministro Graziano Delrio e al governatore Luca Zaia, chiedendo a ciascuno, in vista del vertice di domani, di fare la propria parte. «Non ci interessano il rimpallo delle responsabilità e le discussioni politiche tra i diversi livelli dello Stato. L’unica cosa certa - scrivono - è che la Pedemontana deve essere portata a termine in tempi rapidi. Ed è solo con questo semplice obiettivo che devono muoversi i nostri amministratori, consapevoli che su questo saranno giudicati: sulla loro capacità di realizzare concretamente le opere che servono al nostro territorio». A firmare la lettera, oltre a Rana, Brendolan e Zoppas, sono stati anche  Harald Antley di Aspiag Service, cioè la catena Despar, il costruttore Diego Carron, Marcello Cestaro del Gruppo Unicomm (supermercati Famila, Emisfero, A&O), Augusto Guerriero di Lattebusche, Alessandro Mezzalira del Gruppo Fit (tra i leader internazionali nella produzione di tubi), Sergio Pedon dell’omonima azienda di lavorazione e distribuzione di cereali, l’industriale dei casalinghi Federico Pengo, Giuseppe Ramonda del gruppo di abbigliamento, Bruno Veronesi della holding che raggruppa anche Aia e Negroni. Tutti preoccupati dopo aver letto sui giornali del rischio che i lavori della Pedemontana vengano bloccati. «Sbalorditi», si dicono. «È impensabile - dicono - abbandonare al loro destino i cantieri disseminati lungo tutto il percorso della superstrada, con pezzi più o meno completati, trincee già scavate e opere connesse ormai avviate. Non siamo dei tecnici né dei politici, ma siamo consapevoli di una cosa, avendola vissuta ogni giorno sulla nostra pelle: quando un’opera viene iniziata deve essere portata a termine a qualsiasi costo. Non esiste un uomo di impresa che inizia la costruzione di una nuova fabbrica e che la lascia a metà».
La Pedemontana, scrivono nella lettera a Renzi, Delrio e Zaia, è «fondamentale per il nostro territorio». E aggiungono: «Il nostro auspicio, da cittadini prima che da imprenditori, è che il summit di venerdì (domani, ndr) tra Veneto Strade, Regione, Consorzio Sis, ministero delle Infrastrutture e Cassa depositi e prestiti sia il primo passo per trovare velocemente una soluzione. È evidente che la costruzione dell’opera non può certo ricadere tramite penali pesantissime sui cittadini veneti, che già contribuiscono largamente con le loro tasse al bilancio dello Stato. Bisogna che ognuno faccia la sua parte: il Governo, la Regione e le imprese costruttrici».
E a chiedere di abbassare i toni è anche la capogruppo del Pd in Regione, Alessandra Moretti: «Un clima litigioso è del tutto inadatto al momento, che invece necessita di concretezza e senso delle istituzioni. Zaia non può tirarsi fuori e dire "ci pensino altri": in tutti questi anni il governatore ha avuto l'opera sotto gli occhi e il contratto di concedente nelle mani. Non giochi allo scaricabarile».e riservata 
Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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