Genitori a Nordest “avvocati” dei figli: eccessiva la difesa a scuola

Lunedì 24 Aprile 2017 di Natascia Porcellato
Genitori a Nordest “avvocati” dei figli: eccessiva la difesa a scuola
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I genitori oggi difendono troppo i figli di fronte ai professori? Sì, secondo (quasi) tre nordestini su quattro. Guardando ai dati elaborati da Demos per l’Osservatorio sul Nordest e pubblicati oggi all’interno del Gazzettino, emerge chiaramente come gli intervistati dell’area riconoscano un eccesso di difesa dei figli nel rapporto con i docenti. La percentuale, inoltre, sembra essere ulteriormente cresciuta dal 2010 ad oggi. Sette anni fa, infatti, era il 68% a ritenere che “rispetto al passato, i genitori difendono troppo i figli di fronte ai professori”, mentre oggi si arriva al 73%: una crescita di circa 5 punti percentuali.
Oggi è il 25 aprile, la Festa della Liberazione. Uno dei testi che meglio racconta la Resistenza nel vicentino e in Veneto è senza dubbio “I piccoli maestri” di Luigi Meneghello. Nel suo romanzo, emerge chiaramente l’autorevolezza e l’importanza del suo Maestro, il Capitano Toni. Tra le righe, si comprende chiaramente l’importanza dei luoghi di istruzione (soprattutto delle università, ma non solo) nella nascita delle brigate partigiane a cui faranno riferimento gli uomini e le donne coinvolte nella lotta per la libertà.
Oggi, pare non siano più riconosciuti “Maestri”, né grandi né piccoli. Nel rapporto tra docente e alunno, infatti, si inseriscono dei genitori più pronti alla difesa del figlio che al patto educativo con gli insegnanti. È chiaro che qualcosa nel rapporto tra la scuola e le famiglie si è incrinato se i genitori, anziché collaborare con i docenti nello svolgersi dei percorsi formativi dei figli, difendono ciecamente questi ultimi. È del mese scorso la notizia che a Padova una insegnante avrebbe subito minacce di morte da un genitore: un fatto che, per certi versi, esemplifica, estremizzando, il clima presente in molte scuole.
La critica sociale a questi atteggiamenti, però, non manca: poco meno di 3 nordestini su 4 (73%), infatti, ritengono che ci sia un “troppo” nella difesa dei figli di fronte ai docenti, e la quota è cresciuta di 5 punti percentuali negli ultimi 7 anni.
Il primo dato curioso è che sono in misura maggiore proprio i giovani a individuare questo “troppo” genitoriale: tra gli under-25, infatti, l‘accordo sale all’80%, supera la soglia dell’83% tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni e si riassetta all’80% tra le persone di età centrale (35-44 anni). Sostanzialmente intorno alla media dell’area, poi, è l’adesione che viene offerta dagli adulti tra i 45 e i 54 anni (74%). Tra quanti hanno tra i 55 e i 64 anni e tra gli anziani con oltre 65 anni, invece, il favore tende a scendere (rispettivamente: 67 e 60%).
Guardando al livello di istruzione, invece, rileviamo come al crescere degli anni di studio aumenti anche la consapevolezza di quanto sia eccessivo questo lavoro di “avvocatura” dei genitori per i figli. Così, viene rilevato un “troppo” dal 63% di chi ha un basso livello di istruzione, dal 70% di quanti hanno conseguito la licenza media e dall’83% di chi ha un diploma o una laurea.
Dal punto di vista socio-professionale, i settori che più rilevano la problematicità di questo comportamento sono gli imprenditori e i lavoratori autonomi (88%), gli impiegati (84%) e i disoccupati (83%), i liberi professionisti e gli studenti (entrambi 78%). Casalinghe (66%) e pensionati (60%), invece, sono i meno convinti che gli interventi dei genitori in difesa dei figli siano eccessivi.
Infine, osserviamo la relazione con la politica. Sono in misura maggiore gli elettori di Pd (82%) e M5s (84%) a ritenere che i genitori difendano troppo i figli di fronte agli insegnanti, mentre i meno propensi a sconfessare questo comportamento sono i sostenitori di Forza Italia (62%) e della Lega Nord (66%).
Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 10:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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