Uno su 5 ora legge di più che nel pre-pandemia. Carta e digitale, il trend dei libri

Mercoledì 9 Febbraio 2022 di Natascia Porcellato e Filomena Spolaor
Giovani in libreria

Il sondaggio. Libri e librai

Nel marzo del 2020, quando tutto era chiuso, i librai non sono stati a guardare: chi si è inventato le consegne a domicilio e chi ha organizzato incontri con gli scrittori online; chi ha letto libri al telefono e chi ha offerto letture animate per bambini via piattaforma. Ognuno a modo suo si è messo a servizio del territorio, diventando un vero e proprio punto di riferimento in una fase tanto difficile. E in aprile, dopo sei settimane di lockdown durissimo, tra i primi a poter riaprire c'erano loro: i librai. Attraverso questa decisione, il Governo ha sancito che i libri sono dei beni di prima necessità e che quindi, al pari di farmacie e supermercati, le librerie devono essere sempre aperte.

C'è, diffusa, la sensazione che il 2020 abbia in qualche modo cambiato il nostro rapporto con i libri e, secondo i dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, almeno in parte è così.

Più di un nordestino su cinque (22%) dichiara che, rispetto a prima della pandemia, legge di più, il 49% non ha cambiato il proprio rapporto con i libri e il 5% si è allontanato dalla lettura; sullo sfondo, rimangono i non lettori (23%).

Quali sono le preferenze dei lettori nordestini? Scelti da uno su due (50%), i romanzi si collocano nettamente al primo posto. A prediligerli sono in misura maggiore le donne (63%), oltre agli under-25 (56%) e gli adulti tra i 45 e i 54 anni (61%). Al secondo posto, troviamo la saggistica (17%), che invece è apprezzata soprattutto dagli uomini e da coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni (entrambi 26%). Seguono, i libri di racconti (13%), in questo caso scelti dalle persone di età centrale (18%), mentre le biografie (9%) conquistano i lettori tra i 35 e i 44 anni (14%) e di genere maschile (13%). I fumetti (5%), infine, piacciono soprattutto agli uomini e ai giovani tra i 25 e i 34 anni (entrambi 10%).

Ma come leggono i nordestini? Il 65% dichiara di farlo rigorosamente sfogliando pagine vere, mentre è il 30% a combinare libri cartacei ed e-book; una minoranza (5%), invece, sceglie solo questi ultimi. Sulla questione, emerge una discriminazione generazionale piuttosto marcata: infatti, i libri di carta sono preferiti in misura maggiore da adulti (86%) e anziani (87%), mentre gli ortodossi del digitale sono soprattutto persone tra i 25 e i 34 anni (14%) o di età centrale (35-44 anni, 10%). Il mix dei due supporti, invece, affascina la maggioranza degli under-25 (51%), ma coinvolge anche il 41% dei giovani tra i 25 e i 34 anni e il 46% di chi ha tra i 35 e i 44 anni.

Il futuro dei libri è su carta o digitale? Il Nord Est non ha alcun dubbio: il 92% pensa che il libro di carta sia un oggetto di grande valore culturale e non potrà mai essere sostituito da quello digitale, mentre è una minoranza (8%) a ritenere che sarà sostituito da quello digitale.
In formato digitale o stampato su carta che siano, per libri e librai la sfida sembra essere la conquista di quel 23% che dichiara di non leggere. Perché, infine, un non lettore è solo un lettore che non ha incontrato il suo primo libro da amare. (N.P.)

L'intervista. «Il sorpasso del digitale non ci sarà»

Aveva organizzato anche una “BiblioApe”, una motoretta attrezzata a biblioteca con cui voleva andare nei quartieri periferici e davanti alle scuole. L’aveva ispirata l’idea che i libri si trasferissero dai luoghi della cultura alle persone, non fossero un “fatto elitario”, ma per tutti. «Mi chiamo Loredana Mainardi, sono stata dieci anni assessore del comune di Spinea. Tra le varie deleghe, ho amato quelle alla cultura, istruzione, e Biblioteca».

E alle bibliocabine.
«Nascono dopo l’idea brillante di un’associazione nel mettere a disposizione della città una casetta dei libri regalati alla biblioteca, che usciva tre volte all’anno. Alla direttrice venne in mente di ampliare l’offerta: doveva esserci una struttura fissa esterna alla biblioteca, nella quale i cittadini potessero andare senza passare attraverso il prestito, dove prendere e portare i libri. Telecom ci ha venduto due cabine telefoniche, abbiamo individuato due poli all’interno della città: uno al parco Nuove Gemme, considerata la grande affluenza di adolescenti, bambini e genitori, e al Villaggio dei Fiori, quartiere popolare con i suoi problemi».

Genere?
«Tutti, dai libri tattili per i bambini ai saggi, colti, letteratura impegnata, economia, in lingua. Capita anche un testo prezioso delle biblioteche familiari. Il profilo del lettore è spesso l’adolescente che si trova al parco ma non entra in biblioteca, lo testimoniano i fumetti».

Di carta?
«Non sarà mai superata dal digitale, funzionale alle ricerche. E’ più drammatico che durante la pandemia a fronte di una produzione di libri aumentata del 15%, davanti a pc e social i lettori siano diminuiti del 40%». (F.S.)

Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci