Nordic walking, boom in Veneto: è la regione con più tecnici

Martedì 19 Aprile 2022 di Angela Pederiva
Nordic walking, boom in Veneto: è la regione con più tecnici

VENEZIA - Il nordic walking compie un quarto di secolo ed è boom di praticanti a Nordest.

La camminata con i bastoncini è stata riconosciuta ufficialmente come attività sportiva nel 1997, anche se le sue origini risalgono agli anni 30 in Scandinavia, ma oggi vede la sua consacrazione alle nostre latitudini. Non solo in Trentino Alto Adige, regione in cui il movimento ha debuttato in Italia, bensì anche e soprattutto in Veneto, dove si trova quasi un terzo degli istruttori e dei maestri complessivamente presenti sul territorio nazionale.


NUMERI
Lo dimostrano i numeri registrati dalla Scuola italiana nordic walking (Sinw), che a Jesolo ha recentemente eletto il suo nuovo direttivo: presidente il trentino Claudio Slomp, vice il laziale Fabio Moretti, tesoriere il valdostano Daniele Chevrere, consiglieri il friulano Mario Fabretto, i veneti Alessandra Magagnin (la più votata della tornata) e Domenico Basso (delegato alla comunicazione), nonché la veneto-romagnola Mara Fullin. In tutta Italia sono attivi 858 tecnici di tutti i livelli e 276 di questi si trovano in Veneto, che stacca la Lombardia con 132 e l'Emilia Romagna con 78. Secondo le stime della Sinw, dietro a ogni istruttore (il primo grado di insegnamento: a quello superiore c'è il maestro) ruotano «fra i 50 e 300 associati». Numeri che spiegano le rilevanti dimensioni assunte dal fenomeno, capace di attrarre persone di tutte le età, appassionate alla camminata naturale a cui viene aggiunto l'utilizzo di due bastoncini, con la funzione di permettere l'avanzamento attraverso un vincolo sul terreno, che determina una spinta tale da coinvolgere i muscoli di tutto il corpo.


TESTIMONIAL
Entusiasta testimonial della disciplina è la veneziana Fullin, ex cestista che fra Vicenza e Como ha vinto 15 scudetti, 7 Coppe dei Campioni e 4 Coppe Italia, a cui vanno sommati 199 presenze e 2.296 punti nella Nazionale femminile di pallacanestro, di cui è stata pure allenatrice e dirigente. «Ero team manager nel 2005 ricorda la neo-consigliera della Sinw e mi trovavo con la squadra a Cavalese. Un giorno abbiamo deciso di sostituire l'allenamento di basket con un'uscita di camminata nordica insieme a un istruttore. Personalmente mi sono sentita subito a mio agio con i bastoncini, al punto da andare già l'indomani in un negozio della zona a comprarne un paio. Dopo aver smesso di giocare, non ero più riuscita a trovare un'attività che mi desse una soddisfazione pari a quella vissuta sul parquet: la piscina mi annoiava, la palestra non mi appassionava. Invece muovermi all'aria aperta mi divertiva molto. Così per sei anni ho fatto l'autodidatta, finché un maestro mi ha proposto di fare un corso in Romagna, dove vivo da tanti anni».


SALTO
La 57enne Fullin è stata infatti allenatrice, e ora è direttrice sportiva, della pallacanestro femminile nella polisportiva Nuova Virtus Cesena, dove dal 2012 è anche responsabile del nordic walking, essendone a sua volta diventata prima istruttrice e poi maestra federale. Un bel salto per l'ex campionessa, dai palleggi sotto canestro nei palazzetti dello sport, alle falcate con i bastoncini nelle palestre a cielo aperto: al mare, in collina, in città. «Quando ho cominciato da sola racconta ero bersagliata dalle battutine. La domanda più frequente: ma dove hai lasciato gli sci? Invece il nordic walking può essere faticoso e impegnativo com'è stata per me la pallacanestro: dipende da come lo si pratica. Se ci si mette più energia, forza e velocità, senza tralasciare la tecnica, è un'attività molto allenante. Dopodiché ci sono le camminate più tranquille e quelle più difficili, a seconda della fascia d'età e della condizione fisica. Quanto all'aspetto agonistico, che è stato una parte fondamentale della mia carriera da cestista, qui sono previsti i circuiti a tappe. Ma direi che la medaglia più importante nella camminata nordica è la forza del gruppo. E in questo io metto la mentalità professionistica che ho sempre avuto da cestista: lo sport è fatica, ma è una fatica che ripaga».
 

Ultimo aggiornamento: 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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