VENEZIA - Un fallimento «pilotato». Questo è sospetto espresso ieri mattina dai lavoratori dell'azienda «Nes» (North East Service), in manifestazione a piazzale Roma. Al titolare della Nes, ditta di trasporto, custodia valori e vigilanza, è stata ritirata la licenza perché inquisito, ritenuto colpevole di aver sottratto dal caveau aziendale di Treviso, a fini personali, svariati milioni di euro.
Da qui è nato il tracollo economico e la «via crucis» dei 670 dipendenti in ambito nazionale, con la cassa integrazione a rotazione e la nomina di un commissario straordinario da parte del tribunale di Treviso, città sede legale dell'azienda, con centrale operativa a Mestre. Secondo i lavoratori, molti contratti attivi sono stati avviati verso altre aziende. «Con il commissario non riusciamo a parlare - hanno accusato i manifestanti, una trentina - vorremmo chiedergli perché ha ceduto i contratti e con quali modalità, senza pensare di accordarsi per trasferire a terzi anche parte del personale.
Servizi sul Gazzettino in edicola domani 22 febbraio.
Ultimo aggiornamento: 20:52
Da qui è nato il tracollo economico e la «via crucis» dei 670 dipendenti in ambito nazionale, con la cassa integrazione a rotazione e la nomina di un commissario straordinario da parte del tribunale di Treviso, città sede legale dell'azienda, con centrale operativa a Mestre. Secondo i lavoratori, molti contratti attivi sono stati avviati verso altre aziende. «Con il commissario non riusciamo a parlare - hanno accusato i manifestanti, una trentina - vorremmo chiedergli perché ha ceduto i contratti e con quali modalità, senza pensare di accordarsi per trasferire a terzi anche parte del personale.
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