Passo della Mendola. Si schianta in moto contro un ciclista: Marco Lacedelli muore a 67 anni

Sabato 2 Settembre 2023
Il motociclista vittima dell'incidente mortale, Marco Lacedelli

ALTO ADIGE - Un motociclista è morto sul Passo della Mendola dopo essersi scontrato con un ciclista che arrivava dal senso opposto. L'incidente è avvenuto oggi, sabato 2 settembre intorno alle 12.30, all’altezza di Castel Masaccio. L'uomo che ha perso la vita si chiama Marco Lacedelli, ampezzano di 67 anni, tecnico elettrotecnico in pensione ed ex giocatore della squadra di hockey di Cortina.

Il ciclista, 45 anni, invece è tedesco ed è rimasto ferito in maniera molto grave: è stato portato con un politrauma all’ospedale di Bolzano.

Un tragico destino quello di Marco Lacedelli (Kobe): a tradirlo forse un sorpasso in quella strada trafficata che d'estate è quella che porta al passo della Mendola.

Lui saliva, ma nel momento della manovra un ciclista scendeva a tutta velocità e lo scontro è stato inevitabile. 

L'INCIDENTE
Marco aveva deciso di andarsi a fare un giro in moto. Intorno a mezzogiorno e mezzo era al sesto dei quindici tornanti che da Caldaro (Bolzano) portano sul Passo della Mendola: è lì che ha trovato la morte. Per cause al vaglio dei carabinieri della stazione di Caldaro, della Compagnia di Egna, avrebbe "allargato" la traiettoria andando a schiantarsi contro il ciclista che scendeva. Un impatto violentissimo, come prova la bici distrutta rimasta a bordo strada.

I SOCCORSI
Sul posto sono intervenuti l'elisoccorso Pelikan 1 con il medico d'urgenza, la Croce bianca, i vigili del fuoco e i carabinieri. Il ciclista è stato stabilizzato e portato in gravissime condizioni all'ospedale di Bolzano. Per Marco Lacedelli invece non c'era più nulla da fare, sono state inutili le manovre di rianimazione.

LE INDAGINI
I carabinieri hanno effettuato i rilievi sul posto e raccolto le testimonianze: secondo quanto riferito da alcuni sembra che la motocicletta fosse in sorpasso e che il centauro quindi non sarebbe riuscito a evitare l'impatto. Ma l'esatta dinamica deve ancora essere ricostruita con esattezza, è attualmente al vaglio. Sotto sequestro i mezzi, la moto di Marco Lacedelli e la bicicletta del turista.

IL RITRATTO
Lacedelli, che viene da una famiglia di sportivi, è stato un protagonista della storia dell'hockey Cortina: con quella società aveva cominciato l'attività nel 1967, nel campionato 1973-73 aveva debuttato in serie A e alla fine di quel campionato era diventato campione d'Italia. Nato il 29 dicembre del 1955, Marco Lacedelli era un ampezzano doc, come dimostra anche il suffisso "Kobe", che indica la famiglia di Giacobbe alla quale apparteneva. Sposato, aveva due figli, un maschio (che lavora a Londra) e una femmina e abitava nella frazione di Zuel. Perito elettronico, aveva lavorato per oltre 40 anni come tecnico alla Majoni Elettrotecnica ed era andato in pensione da poco. Accanto alla famiglia e al lavoro, aveva coltivato la passione per lo sport: era stato un buon hockeista nel Cortina e nell'Auronzo e faceva ancora parte dell'associazione dei cronometristi, tanto che durante le partite di hockey continuava a frequentare lo stadio Olimpico.
Era anche un appassionato di moto di grande cilindrata (da buon appassionato guidava sempre con prudenza) e non era infrequente vederlo lungo le strade dolomitiche. Proprio uno di questi giri, mentre saliva sul passo della Mendola, in provincia di Bolzano, gli è stato fatale ieri.

IN CITTÀ
La notizia della morte di Marco Lacedelli si è diffusa presto a Cortina e ha sconvolto molti: era una persona benvoluta e lo si vedeva spesso insieme alla moglie. Continuava a frequentare gli amici e continuava a dedicarsi a quelle che erano state le sue passioni di una vita. Ieri sera probabilmente sarebbe stato all'Olimpico a guardare la partita fra il suo Cortina e il Merano. Invece giocatori e spettatori hanno potuto soltanto rendergli omaggio.


      

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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