Il ministro per gli Affari Regionali gela il Veneto: niente autonomia fiscale

Giovedì 4 Maggio 2017 di Alda Vanzan
Il ministro agli affari regionali Enrico Costa
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VENEZIA - Con il referendum sull'autonomia il Veneto potrà diventare come Trento e Bolzano e trattenere la stragrande maggioranza delle tasse? Il tema è stato affrontato ieri a Montecitorio durante il question time, grazie a una interrogazione del deputato padovano del gruppo Civici e innovatori, Domenico Menorello. Ma la risposta avuta in aula dal ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, è stata negativa: il Veneto non avrà autonomia fiscale né dopo il referendum né dopo l'eventuale intesa con il Governo. Ci potranno essere trasferimenti di risorse legati a trasferimenti di competenze come stabilito dall'articolo 116 e 117 della Costituzione. «A valle», però, va fatta la trattativa. «La porta - ha detto Costa - è aperta ed è sempre stata aperta».
«Che specificità è davvero possibile?», aveva chiesto Menorello. «Ribadisco anche in questa sede - ha risposto il ministro - la disponibilità di avviare con la regione Veneto, con spirito di leale collaborazione, un proficuo confronto nel quadro di quanto previsto dalla Costituzione. È ovvio che, per un proficuo risultato, accorra la disponibilità della regione interessata al confronto con il Governo». «Ritengo necessario, inoltre, precisare - ha aggiunto Costa - che eventuali trasferimenti di risorse, anche ulteriori rispetto a quelle in atto, potranno essere quantificate solo a valle della trattativa, relativa al trasferimento di competenze, tenendo conto di quanto prevede la Costituzione in materia. Va da sé, infine, che ogni quantificazione delle risorse da trasferire, così come l'intero contenuto dell'intesa, dovrà reggere ad ogni verifica di costituzionalità sotto il profilo della ragionevolezza di quanto disposto dalla Costituzione. In conclusione la nostra porta è aperta ed è sempre stata aperta. È fondamentale che la regione Veneto, oltre a bussare, cioè ad avviare le trattative, punti a coltivare questa trattativa. Se alla nostra dichiarazione di disponibilità ad iniziare le trattative si fosse immediatamente data una concretizzazione con il confronto con il negoziato, la legge di approvazione dell'intesa con il Veneto potrebbe fare registrare oggi già un iter avanzato».
Nella replica, Menorello ha detto che il referendunm va sostenuto, ma che bisogna dire la verità: «Non sarà uno strumento efficace per una vera autonomia fiscale. Sarebbero preferibili scelte coraggiose come ad esempio la macroregione del Nordest».
Intanto a Palazzo Ferro Fini tiene ancora banco la convocazione straordinaria del consiglio regionale sulla fine della Serenissima. E la Fondazione Musei civici fa sapere di non aver ricevuto alcuna richiesta dalla Regione per l'utilizzo di Palazzo Ducale. I cui introiti giornalieri, peraltro, neanche sfiorano le cifre circolate al Ferro Fini: il record è di 100mila euro al giorno, ma sono casi rari.
Ultimo aggiornamento: 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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