Allarme medici di base: sempre meno Il record negativo è a Nordest

Lunedì 14 Agosto 2017 di Valeria Arnaldi
Allarme medici di base: sempre meno Il record negativo è a Nordest
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Medici e sindacati avevano avvertito: il 2017 sarà un anno nero. E si toccherà la cifra di 11 milioni di italiani senza dottore. Così, anno dopo anno, ci siamo arrivati. Ed entro il 2023 i milioni di cittadini scoperti saranno venti. I medici di base, in Italia, non sono abbastanza per provvedere alle esigenze dei possibili pazienti. Durante l'estate, in particolare ad agosto, il problema si mostra in tutta la sua evidenza e gravità. Gli studi sono aperti sulla carta, come previsto, ma spesso eccessivamente affollati con conseguenti ricadute in termini di attesa, orari, difficoltà per avere un appuntamento, assistenza sbrigativa.

I primi a non riuscire a trovare dottori liberi, per paradosso, sono i dottori stessi, alla ricerca, spesso vana, di sostituti per i giorni di ferie. Sono i numeri a dirlo. Quasi il 50% dei medici di famiglia stabilisce turni con i colleghi per sostituirsi vicendevolmente. Il 90% ha ridotto il periodo di ferie, arrivando in molti casi a dimezzarlo. E se nelle città, nella gran parte dei casi, si riescono a trovare soluzioni per ovviare alla carenza di professionisti, la situazione si fa critica nei piccoli centri rurali e montani.
«Il contratto nazionale prevede che l'offerta medica non subisca variazioni nel periodo estivo, ma negli ultimi anni trovare sostituti è diventato decisamente difficile - dice Silvestro Scotti, segretario generale nazionale Fimmg - Federazione italiana medici di famiglia - Mancano i medici: migliaia sono impegnati nei corsi di formazione postlaurea e non tutti danno la loro disponibilità a fare sostituzioni. A questi vanno aggiunti i pensionamenti. Entro il 2023, andranno in pensione tra 20mila e 25mila medici ma il sistema ne forma, ogni anno, soltanto 700/800. Procedendo a questo ritmo occorrerebbero circa trent'anni per riequilibrare la situazione».

 «E il 90% dei medici ha contratto sensibilmente il periodo di ferie, facendo vacanze di due settimane e spesso dividendole in periodi diversi, mentre fino a dieci anni fa lo stop era spesso di un mese intero. Quasi uno su due ricorre a un meccanismo di vicendevole sostituzione, nel Nord si arriva al 100%, ma, dove questo non è possibile, si può giungere pure a soluzioni onerose per il dottore, costretto a super-pagare un giovane che prenda il suo posto pur di esercitare il diritto a un periodo di ristoro psico-fisico».

Nel 2007, la Federazione aveva dato l'allarme, stimando appunto, in undici milioni il numero di italiani che sarebbero rimasti senza dottore nei successivi dieci anni, ossia entro quest'anno. E ora quell'allarme si rivela in tutta la sua concretezza. Le zone dove si registrano i disagi maggiori, secondo la Fimmg, sono Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige. E le regioni dove, nei prossimi sette anni, sono attesi più pensionamenti sono Lombardia, dove saranno 2776, Veneto, con 1600, Piemonte con 1173. In Liguria, tra cinque anni, sarà il 67% dei medici di base ad andare in pensione.


 
Ultimo aggiornamento: 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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