Guerra dell'acqua fra Veneto e Friuli:
«Non spendono e ci allaghiamo noi»

Venerdì 9 Ottobre 2015 di Maurizio Dianese
Guerra dell'acqua fra Veneto e Friuli: «Non spendono e ci allaghiamo noi»
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E’ guerra dell’acqua tra Friuli e Veneto. “Il 15 ottobre ho un incontro con il mio omologo della Giunta Serracchiani”, dice l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin, deciso a dare battaglia sulla questione del serbatoio di Colle sul Meduna, pensato già nel 1966 – e mai realizzato – per evitare le piene del Livenza. Luigi D’Alpaos, che non è solo uno dei più grandi ingegneri idraulici del Paese, ma anche uno che non ha peli sulla lingua, dice che il Friuli non mette un soldo sul serbatoio sul fiume Meduna perché “tanto è il Veneto che va sott’acqua. A parte il fatto che non hanno ragione perché la prima che va sotto è Pordenone, comunque vi pare che si possa governare il territorio in questo modo?”



“D’Alpaos ha ragione. Se il Friuli insiste, allora noi tiriamo su due argini alti così sul Livenza, facciamo un bel tappo e amen – ironizza l’assessore Bottacin, il quale avverte che qui non si può andare avanti “a campanili” per cui uno difende solo il suo e non si preoccupa se l’acqua delle suo montagne finisce ad allagare campagne e città del vicino, provocando morti e danni per milioni di euro. E siccome non c’è anno che passi senza inondazioni e disastri, ecco la ricetta dell’assessore all’Ambiente della Regione, intervenuto ieri al Convegno sulla “Sicurezza idraulica per un territorio di ecellenze”, che si è tenuto al padiglione Aquae di Expo.

“Noi abbiamo le idee chiare e abbiamo anche i progetti pronti. Tra il 2010 e il 2014, tra alluvioni e disastri vari, abbiamo collezionato 3 miliardi di danni. Figuriamoci se non andiamo a discutere con il Friuli Venezia Giulia. Anche perchè per mettere in sesto il territorio del Veneto abbiamo contato di spendere 3 miliardi di euro e basterebbe che il Governo non ci portasse via un settimo delle tasse che mandiamo a Roma, per risolvere tutti i problemi”. Dopodiché, in tanti al Convegno hanno detto che nel Veneto per 50 anni – esattamente dalla grande alluvione che ha mandato sotto anche Venezia, nel 1966 – non si è fatto nulla e solo adesso si inizia a progettare e a fare. I Consorzi di bonifica hanno realizzato interventi per 238 milioni in 138 cantieri, contabilizza il presidente del Veneto dei Consorzi, Giuseppe Romano. E altri 100 cantieri potrebbero partire domani mattina per un totale di 210 milioni. In tutto la Regione ha speso finora 268 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio veneto, mentre altri 360 milioni li ha “cantierati”. In tutto si tratta di 700 milioni, meno di un terzo del necessario. “Ma dovrebbero arrivarci 153 milioni da Roma. Fanno parte di quei 600 milioni che il Governo ha stanziato per tutto il Paese, ma che ha vincolato a progetti pronti, cantierabili subito. Ebbene, noi li abbiamo già pronti tutti, possiamo partire domani mattina” – assicura l’assessore Bottacin. Certo, ci vorranno trent’anni per rimettersi in sesto, ma intanto almeno si è iniziato.
Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 09:10

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