Giorno del Ricordo, dal Veneto
al Friuli VG rotto silenzio sulle foibe

Mercoledì 10 Febbraio 2016
Giorno del Ricordo, dal Veneto al Friuli VG rotto silenzio sulle foibe
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Con la celebrazione del Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano - a quasi cinquant'anni di distanza - nella ricorrenza dalla firma del Trattato di pace tra l'Italia e le Potenze Alleate del 10 febbraio 1947, «si è rotto quel velo di silenzio che aveva sino ad allora avvolto la tragedia degli infoibati e dell'esodo italiano dalle terre cedute alla Jugoslavia». Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso nel suo intervento nell'aula di palazzo Madama per la seduta dedicata alla tragedia delle vittime delle foibe.
 


Il presidente del consiglio, Matteo Renzi  in un tweet ha scritto «Ricordiamo sempre le vittime delle foibe e i nostri fratelli e sorelle che furono costretti a lasciare la loro terra #GiornodelRicordo».
Sono solo due dichiarazioni che spiccano nell'ampio ventaglio di iniziative organizzate in tutta Italia per celebrare il Giorno del Ricordo. In Veneto, a Marghera cerimonia alla presenza anche della vicesindaco di Venezia Luciana Colle e del , mentre a Vicenza al cimitero maggiore si è tenuta una celebrazione con l'assessore regionale Elena Donazzan.
A Padova, commemorazione il presidente del Consiglio regionale del veneto, Roberto Ciambetti«Oggi il nostro dovere non è solo ricordare.
Il nostro dovere è ricostruire: ricostruire quello che la violenza volle distruggere con la tragedia delle foibe e degli esuli, quella storia comune che univa il Veneto all' Istria, al Quarnero e alla Dalmazia».

Sempre a Padova, iniziativa di CasaPound che ha voluto 
“dedicare” una via a Norma Cossetto, studentessa italiana d'Istria barbaramente uccisa e seviziata dai partigiani jugoslavi nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani.
Solenne celebrazione alla foiba di Basovizza vicino Trieste dove la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani ha sottolineato come «Nella tragedia delle foibe e dell'esodo gli esuli istriani, fiumani e dalmati sono stati esempio per tutta l'Italia, perché hanno attraversato le prove più dure e hanno dimostrato di avere in loro la volontà e le forze per risollevarsi a nuova dignità» 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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