Veneto, per il dopo Zaia Fdi pensa a Matteo Zoppas. Europee, Donazzan in corsa

Il presidente dell'Ice è stato individuato come possibile candidato governatore alle prossime Regionali. Anche Polato tra i papabili a Bruxelles. E per il posto in giunta rispunta Giorgetti

Martedì 7 Novembre 2023 di Alda Vanzan
Giorgia Meloni e Matteo Zoppas

VENEZIA - Parte da Venezia la campagna congressuale di Fratelli d’Italia in Veneto. Domenica prossima saranno eletti i segretari di Venezia città e Venezia provincia e il risultato è già scritto: toccherà rispettivamente al senatore Raffaele Speranzon e al consigliere regionale Luca Pavanetto. Congressi unitari, esattamente come avverrà a Belluno e Vicenza, mentre le sfide più agguerrite sono previste a Verona, Padova, Treviso, Rovigo. In attesa dei voti dei 15mila iscritti, sono già iniziate le manovre per le elezioni Europee, con tutte le ricadute che ci saranno sulla giunta regionale, perché pare proprio che a staccare un biglietto per Bruxelles sarà Elena Donazzan e quindi ci sarà un posto da sostituire in giunta. Ma gli scenari riguardano la stessa Regione del Veneto, tanto che già circola un nome per il dopo Zaia: il presidente dell’Ice Matteo Zoppas.
La premessa è che, senza la deroga per il terzo/quarto mandato e quindi con Luca Zaia non più ricandidabile, il Veneto nello scacchiere nazionale sarà richiesto da FdI. Fino a qualche tempo fa tra i papabili primeggiava il senatore nonché coordinatore regione di FdI, Luca De Carlo. Ma era stato fatto anche il nome del ministro Adolfo Urso. Pare, invece, che il partito abbia delineato un identikit totalmente diverso: non un politico, ma un tecnico. Non un uomo di Fratelli d’Italia, ma una figura espressione del mondo civico e imprenditoriale, capace di rappresentare il Veneto moderato e di fare sintesi tra le forze politiche. Il nome che circola è quello dell’industriale quarantanovenne dell’acqua minerale San Benedetto, dallo scorso febbraio presidente dell’Ice, già presidente di Confindustria Veneto. Dicono che Matteo Zoppas, quando gli sarebbe stata prospettata questa ipotesi, abbia sorriso e che la cosa - per ora - sia caduta lì. Ma è questo il profilo che i Fratelli di Giorgia Meloni stanno cercando in Veneto.


EUROPEE
Intanto il partito dovrà decidere chi candidare alle elezioni Europee. Il vicentino Sergio Berlato, unico eletto di FdI nel 2019 in tutto il Nordest, essendo al primo mandato sarà naturalmente ricandidato. Ma la prospettiva, stavolta, è almeno di quadruplicare gli eletti: 2 in Emilia–Romagna e 2-3 in Veneto. Al netto delle preferenze (perché alle Europee i voti personali bisogna raccoglierli, non ci sono i “nominati” come al Parlamento italiano), a lasciare Venezia per Bruxelles sarebbero l’assessore regionale vicentina Elena Donazzan e il consigliere regionale veronese Daniele Polato. Se quest’ultimo venisse eletto a subentrargli in consiglio regionale sarebbe Stefano Casali, già consigliere nella precedente consiliatura. E chi in giunta al posto di Donazzan? Si parla di Pavanetto o dello stesso Casali. A meno che il governatore non chieda un “usato sicuro”: Massimo Giorgetti, secondo dei non eletti dopo Casali a Verona, già assessore con Zaia.

Tra i papabili candidati in Europa anche l’avvocato trevigiano Fabio Crea: rappresenterebbe una continuità territoriale dopo lo scomparso Remo Sernagiotto, pare possa avere il sostegno del potente ministro Raffaele Fitto.


I SEGRETARI
Quanto agli imminenti congressi provinciali, Luca De Carlo si dice soddisfatto per come è andata la campagna tesseramento: «Quasi ovunque un raddoppio degli iscritti, c’è una grande affezione per la nostra leader. Quindicima gli iscritti al 30 settembre, ora abbiamo il dovere di garantire l’accessibilità al voto». Come? «Individuando per i congressi aree facilmente accessibili e prevedendo anche più di un seggio nelle province»: Le date sono: Venezia 12 novembre; Treviso 26 novembre: Belluno 2 dicembre; Verona, Vicenza, Rovigo, Padova 3 dicembre. «Io lavoro per congressi unitari dappertutto - ha detto De Carlo - laddove questo non sarà possibile saranno gli iscritti a decidere».


SENSIBILITÀ
In Fratelli d’Italia le correnti sono vietate, si parla di sensibilità. Che in Veneto sono principalmente due: Luca De Carlo (con lui Lucas Pavanetto, Joe Formaggio, tra i parlamentari Maria Cristina Caretta, Elisabetta Gardini, Ciro Maschio, Maddalena Morgante, Marina Marchetto Aliprandi) e Adolfo Urso (con lui Elena Donazzan, Enoch Soranzo, Daniele Polato, Tomas Razzolini, tra i parlamentari Silvio Giovine, Bartolomeo Amidei, Matteo Gelmetti). E Raffaele Speranzon? Con De Carlo, anche se in realtà fa squadra a sé, l’unico ad avere da sempre il filo diretto con Giorgia Meloni.
Oltre a Venezia, congressi unitari si profilano a Belluno (ipotesi Silvia Calligaro, Monica Mazzoccoli, Valentina Dalla Cort) e Vicenza (Silvio Giovine). A Verona sfida tra Ciro Maschio (uscente) e Daniele Polato. A Padova Enrico Turrin/Gianfranco Vezzaro e Enoch Soranzo. A Treviso l’uscente Giuseppe Montuori dovrà vedersela con Claudio Borgia (a meno che non si punti sui consiglieri regionali e allora sarebbe Tommaso Razzolini). A Rovigo l’uscente Alberto Patergnani e il sindaco di Porto Viro Valeria Mantovan.
 

Ultimo aggiornamento: 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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