VENEZIA - Nella geografia leghista il consigliere regionale Giulio Centenaro è considerato un “salviniano” a Palazzo Ferro Fini. «Ma questo non significa che nel partito ci sia il pensiero unico», dice il padovano, evidentemente consapevole del fatto che la giornata di ieri è destinata a lasciare il segno nel suo percorso umano e politico. In vista della discussione e del voto sul progetto di legge d’iniziativa popolare in tema di suicidio medicalmente assistito, infatti, in mattinata il legislatore ha fatto visita al vicentino Stefano Gheller, il primo in Veneto a ricevere l’autorizzazione a porre fine alla sua vita, quando riterrà intollerabili le sofferenze causate dalla distrofia muscolare: «Speravo che lo facessero anche altri miei colleghi, ma intanto ci sono andato io e devo dire che sono uscito da casa sua con un grande magone sullo stomaco», ha confidato.
LA BANDIERA
A dare l’annuncio su Facebook è stato Gheller: «Oggi ho avuto il piacere di incontrare il consigliere regionale Giulio Centenaro, l’unico fin’ora che mi ha contattato per un incontro, è stato un piacevolissimo incontro, grazie per il regalo della bandiera della Regione Veneto che mi mancava.
LA SCELTA
Ma quale sarà la scelta di Centenaro, al momento del voto in aula? «Non sono di quelli che partono già con un’idea precostituita in testa – ha precisato – per cui mi sto ancora facendo un’opinione. Di sicuro alla mozione del Movimento 5 Stelle a maggio avevo votato a favore. Chiaro però che una legge ha un altro peso, per cui sto approfondendo la questione e ho voluto incontrare Gheller proprio per questo. Credo sia importante lasciare ai consiglieri regionali libertà di coscienza su questo argomento. Di certo dirò ai miei colleghi che, se andranno a trovare Stefano, ne ricaveranno indubbiamente qualcosa di positivo, indipendentemente da come la pensano».