In manette "mister Chebolletta", villa
a Cortina e società nel Padovano

Mercoledì 25 Maggio 2016 di Luigi Benelli
In manette "mister Chebolletta", villa a Cortina e società nel Padovano
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Era tornato da pochi giorni a Fano, dove aveva il suo quartier generale: neanche il tempo di provare a rimettere in piedi una nuova società che l’imprenditore Stefano Cordella, 48 anni, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta da 6,3 milioni. Tutti soldi nascosti ai creditori. Villa sulle Dolomiti a Cortina (Bl), residenza in un antico palazzo del centro storico di Fano, interessi economici in varie regioni a partire dal Veneto, soprattutto Padova, l’ultima in cui si era spostato. Non figurava mai in prima persona, ma riconducibile a lui è la società Chebolletta per la vendita di energia e gas, la stessa che sponsorizzò la Cantù basket, e tante altre imprese: dalle spiagge in concessione a Fano e Senigallia, alla pubblicità, dai call center al Fano calcio di cui era stato vice presidente, ma anche siti web e giornali di annunci, oltre all’ultimo tentativo di aprire un negozio di profumi in piazza San Marco a Venezia. La Guardia di Finanza di Pesaro lo ha arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Pesaro, per reati di bancarotta fraudolenta.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pesaro ed eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro, sono iniziate nel 2015 esaminando le vicende di due aziende di pubblicità che si occupavano anche della vendita a primarie società di servizi (per la fornitura di energia elettrica, gas, telefonia) di liste di nominativi da contattare tramite call center. Le due aziende sono state dichiarate fallite nel luglio 2013 dal Tribunale di Milano e nel luglio 2015 dal Tribunale di Pesaro. Dall’esame delle procedure fallimentari è emerso che Cordella, pur non apparendo nelle compagini societarie delle aziende fallite, di fatto ne era l’amministratore, gestendo la contabilità e i rapporti con le banche. In tale veste aveva nascosto alla curatela la contabilità delle società rendendo così difficile la ricostruzione del patrimonio societario ed occultando, con continui prelievi di denaro dai conti correnti, somme per oltre 6,3 milioni di euro in un arco di tempo di circa 3 anni.

 
Ultimo aggiornamento: 19:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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