Allarme furti nei negozi a Nordest:
in dieci anni sono quasi triplicati

Sabato 27 Agosto 2016 di Umberto Sarcinelli
Allarme furti nei negozi a Nordest: in dieci anni sono quasi triplicati
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I dati sono quelli di un forte allarme sociale, la realtà rappresenta il momento di recessione e incertezza in cui stiamo vivendo. Negli ultimi dieci anni i furti nei negozi e nelle botteghe artigiane di piccole dimensioni in Italia sono aumentati del 170 per cento. E il Nordest è nelle zone alte di queste classifiche. Dalle 39.324 denunce del 2004 alle 106.500 nel 2014, 25.512 delle quali nel Nordest (9511 in Veneto, 2.122 in Friuli Venezia Giulia, 12238 in Emilia Romagna, 1641 in Trentino e Alto Adige). Praticamente ogni cinque minuti avviene un furto o una spaccata, 292 al giorno, 12 ogni ora. E dall’ultimo anno di acquisizione dei dati sono passati 20 mesi e tutto lascia pensare che la situazione sia ulteriormente peggiorata.

«I negozi di cui parliamo non sono quelli dei centri commerciali e della grande distribuzione - spiega Paolo Zabeo, della Cgia di Mestre che ha pubblicato la statistica, elaborando i dati dell’Istat e del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno - e sono sottostimati rispetto alla reale diffusione del fenomeno. Spesso, infatti, il negoziante non denuncia il piccolo furto, o anche la spaccata notturna, perché sa che la probabilità di individuare il colpevole è minima e spesso non gli conviene perdere tempo per andare in Questura o alla stazione dei Carabinieri per fare la denuncia».

«L’escalation dei furti anche nelle nostre zone è evidente - spiega Renato Salvadori, responsabile Ascom Confcommercio della provincia di Treviso - e il danno ha superato la soglia del 3% che poteva essere assorbita senza causare rincari ai clienti. Determinando così il rincaro della merce. Maggiormente danneggiati, attualmente, sono i negozi di ottica e di biciclette, merce con alto valore unitario. Spesso si tratta di furti su commissione, con bande criminali molto ben organizzate. E anche se il negoziante si dota di allarmi o videocamere è difficile riconoscere i colpevoli».

«Il problema vero, però, è la certezza della pena - continua Salvadori - I ladri che vengono denunciati o arrestati tornano subito in libertà e spesso, impuniti e qualche volta irridenti ritornano dai negozianti, minacciandoli. Una situazione esasperante e insostenibile. Come Ascom abbiamo dei progetti di protezione, diamo finanziamenti per videosorveglianza e guardie private, ma non servono a limitare i furti e le spaccate. Non serve nemmeno aumentare le pattuglie di forze dell’ordine. L’unica misura, ripeto, è la certezza della pena, è punire i colpevoli e recidivi, non rilasciarli».

Le forze dell’ordine hanno aumentato i servizi di sorveglianza e prevenzione, ma nonostante ciò il 77,3% dei furti nei negozi rimane impunito e solo nel 22,7 per cento dei casi denunciati, i responsabili vengono consegnati all’Autorità giudiziaria. Nel Veneto va leggermente meglio, la passa liscia il 75,1% dei malviventi, in Friuli VG il 75,9%. Peggio in Campania, 85,9%, Puglia (82,6), Marche (81,4) e Basilicata (81,4).
Dati sconfortanti che, purtroppo, hanno contribuito a gettare nella disperazione molti operatori economici. In particolar modo quelli che hanno subito queste scorribande più di una volta. Le attività più a rischio, sottolineano gli artigiani veneti, sono quelle che utilizzano pagamenti in contanti, come i distributori di carburante, le farmacie, gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, sale giochi e così via), le gioiellerie, orologerie e le tabaccherie. Ma stanno salendo esponenzialmente i furti nelle officine di riparazione e nei negozi di elettronica. In questi casi si può intravvedere veri e propri furti su commissione di apparecchiature sofisticate.

La Cgia fa altresì notare che nel 2014 gli autori di furti negli esercizi commerciali e artigianali denunciati o arrestati sono stati poco più di 36.700. Di questi, il 62,7 per cento erano maschi e il 37,3 per cento femmine. La maggioranza dei ladri sono stranieri, oltre il 60%. Tra gli stranieri che sono stati catturati dalle forze dell’ordine poco più di uno su 4 è di nazionalità romena (9.956 persone pari al 27,1 per cento del totale degli arrestati nel 2014). Seguono i marocchini (2.291 persone pari al 6,2 per cento del totale) e gli albanesi (1.133 persone pari al 3,1 per cento del totale).
Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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