Concorso scuola, in Veneto 5.693
cattedre: i candidati sono 14.827

Giovedì 28 Aprile 2016 di Raffaella Ianuale
Concorso scuola, in Veneto 5.693 cattedre: i candidati sono 14.827
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VENEZIA - Il rapporto è di uno a tre. Per 5.693 posti messi a concorso dal Miur in Veneto le domande di insegnanti che aspirano al posto fisso sono 14.827. Una proporzione che rispecchia i numeri emersi a livello nazionale: sono infatti 165mila i docenti che in tutta Italia si contendono le 63.712 cattedre in palio.
Ieri con la prima prova ha preso il via il maxi-concorso della scuola. Un esordio completamente informatizzato - la cosiddetta modalità computer based - che ha previsto sei quesiti a risposta aperta e due domande articolate a risposta chiusa per testare la comprensione della lingua straniera.
Per gli scritti sono state elaborate 93 tipologie di prove scritte, a seconda delle materie, e il loro svolgimento durerà fino al 31 maggio. Poi tra giugno e luglio ci saranno gli orali strutturati in 45 minuti di esame, di cui 35 per una lezione simulata e 10 di interlocuzione fra candidato e commissione. Ammesso che la commissione ci sia. Ieri il concorso promosso dal ministro all’Istruzione Stefania Giannini è partito malgrado le commissioni esaminatrici in molte realtà non fossero ancora al completo. E su questa scia c’è già chi, come l’Anief, annuncia ricorsi. «In moltissime realtà sono mancati il verbale d’insediamento della commissione e anche le griglie di valutazione delle prove scritte» e tanto basterebbe per far saltare il tutto. Secondo l’Anief infatti «senza criteri numerici prefissati, la valutazione è illegittima».
Una posizione a sè sembra per ora avere il Veneto, dove i problemi legati alle commissioni non ci sarebbero. «L’esame è partito senza intoppi e tutto sta procedendo a regola d’arte - commenta il direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto Daniela Beltrame dopo la prima giornata di esami - per quanto riguarda le commissioni nella nostra regione sono tutte al completo, per adesso mancano solo gli aggregati di lingua». Qui le varie prove scritte sono state spalmate, a seconda delle classi di concorso, in tutte le province venete. In questo modo non ci sono ingorghi e sovrapposizioni. Ma il problema delle commissioni è stato sollevato anche da un’altra importante sigla sindacale, la Gilda: «Mancano ancora le griglie di valutazione in base alle quali saranno valutati gli elaborati e poi c’è l’incognita dei commissari, che possono disdire la propria disponibilità anche a concorso già avviato - spiega Fabio Barina della Gilda veneta - non scordiamo che un insegnante prende circa un euro per la correzione di un compito, è davvero poca cosa. Il governo proprio nei prossimi giorni dovrebbe depositare un emendamento per aumentare i compensi. L’insegnante in commissione non è inoltre nemmeno esentato dalle lezioni in classe: quindi un aggravio di lavoro mal pagato che spinge molti docenti a rinunciare al lavoro nelle commissioni».
E proprio mentre si svolgeva la prima prova del concorso le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno annunciato uno sciopero generale della scuola per il 23 maggio. «Una scelta singolare - replica il ministro Giannini - contro un governo che assume e annunciato nel giorno in cui parte un concorso da 63.712 posti».
Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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