Divieto di usare carta e penna al concorso per insegnanti di matematica. Dappertutto, tranne che a Rovigo, dove la percentuale di promossi un anno fa era stata più alta della media registrata in Veneto, per quanto comunque modesta: 13,5% anziché 4,5%. Su questo assunto, quattro partecipanti risultati poi esclusi avevano presentato ricorso al Tar, che però ha bocciato anche le loro impugnazioni, in quanto quella proibizione «costituisce una scelta indicativa della volontà di elevare il livello di difficoltà delle prove selettive scientifiche».
La prova
Di quella prova scritta per la classe A026, avvenuta nelle varie province venete il 4 maggio 2022, i canali social di Orizzonte Scuola riportano tuttora testimonianze eloquenti. Per esempio: «Mi sono ritrovato a scrivere, immaginariamente, con le dita sul banco». Oppure: «Ho usato il codice fiscale e le dita per rappresentare il piano cartesiano e le figure geometriche». E ancora: «Niente carta, ma penne appositamente distribuite dalla commissione per scriversi sulle mani e sulle braccia sì, sembra impossibile eppure è vero». Lo documentano le foto circolate, mostrando i calcoli e i disegni scarabocchiati su palmi e avambracci. Il test consisteva in 50 domande a cui dare risposta via computer in 100 minuti, scegliendo quella esatta fra 4 caselle da barrare con il mouse, su materie come geometria euclidea e cartesiana, logica e insiemistica, aritmetica e algebra, funzioni e successioni, probabilità e statistica. «I quesiti sono stati redatti in modo da non necessitare l'uso di carta da scrivere e penna», era stato precisato in una nota ministeriale, rilanciata dal dirigente regionale Giorgio Corà, viste le numerose richieste di chiarimento avanzate dai candidati, dato che negli anni precedenti erano sempre stati permessi i calcoli a mano.
L'eccezione
Così sarebbe avvenuto ancora a Rovigo, stando alla ricostruzione dei quattro ricorrenti, depennati nell'estate scorsa dalla graduatoria dopo una revisione dei punteggi.