E' bufera sui parchi, i Comuni decisi: i vincoli rimangano

Venerdì 9 Dicembre 2016 di Alda Vanzan
E' bufera sui parchi, i Comuni decisi: i vincoli rimangano
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Oggi i cinghiali, domani le speculazioni edilizie? Ossia: se si alleggeriscono i vincoli dai Parchi veneti per consentire di cacciare, e quindi ridurre, quei cinghiali che tanti danni stanno provocando all’agricoltura, non sarà che le regole più morbide agevoleranno poi anche altre attività, come ad esempio l’edilizia o le cave? È con questi interrogativi che lunedì mattina a Palazzo Ferro Fini, mentre il consiglio regionale del Veneto inizierà l’esame del Collegato alla legge di stabilità, un gruppo di ambientalisti darà vita a un sit-in con lo scopo di bloccare proprio il Collegato. Perché è in quel pacchetto di norme - 63 articoli in cui si trova di tutto, una specie di manovra nella manovra - che ci sono le modifiche alla legge sul Parco dei Colli Euganei. Ma un analogo pacchetto riguarderà il Parco della Lessinia, visto che il consigliere di maggioranza Stefano Valdegamberi (Lista Zaia) ha già annunciato che lunedì depositerà un emendamento analogo a quello dei Colli Euganei: «Se una norma vale per il padovano, deve valere anche per la Lessinia, la differenza è che io ho i sindaci dalla mia parte», dice Valdegamberi. Occhio: al Ferro Fini già si ipotizza un tris con il Parco del Sile.
Tant’è, nel caso dei Colli Euganei siamo alla minaccia di insurrezione da parte dei municipi padovani: il consiglio comunale di Monselice ha già approvato all’unanimità una mozione con cui chiede che venga ritirato l’”emendamento Berlato”, cioè l’alleggerimento dei vincoli proposto dal capogruppo di Fdi Sergio Berlato durante la seduta della Terza commissione, presieduta dallo stesso Berlato, dello scorso 30 novembre, con l’appoggio di tutti i capigruppo di maggioranza. Un emendamento che ha avuto il via libera della commissione - tutti favorevoli tranne il Pd che ha votato contro mentre il M5s si è astenuto - e che quindi è entrato nel collegato come articolo 49. Non solo: da Monselice è partita una raccolta di firme che ha già coinvolto i Comuni di Battaglia Terme, Arquà Petrarca, Baone, Este, Lozzo Atestino, Rovolon, Vò Euganeo, Cervarese Santa Croce, Montegrotto e altri Comuni di cintura, tutti arrabbiati anche perché non sono stati coinvolti.
«Con un blitz dell’ultima ora si prevede lo spezzatino del parco Colli Euganei e la sua riduzione all’80 per cento - tuona Andrea Zanoni, Pd - È un provvedimento che spiana la strada, dopo i cacciatori, a cementificatori e cavatori, nonché ai cementifici». Rincara il collega dem Graziano Azzalin: «Con la scusa di una “invasione di cinghiali”, Zaia prende la doppietta e si appresta a impallinare i Parchi naturali del Veneto, dando così il via libera alla caccia in aree protette. Una spericolata inversione di rotta, rispetto al presidente di Regione che affermava di non voler uccidere “nessun Bambi”».
Ma perché Berlato ha presentato l’emendamento al Collegato? «Lo scorso ottobre ho presentato il progetto di legge 187 non per cancellare il parco, ma per la sua riclassificazione - dice il capogruppo di Fratelli d’Italia, noto paladino delle doppiette - La mia proposta è di mantenere delle aree protette dando però la possibilità di contenere la fauna selvatica, cosa oggi non possibile. Tra l’altro gli enti parco potrebbero trasformare la caccia ai cinghiali in una risorsa, come avviene nel resto del mondo. Io avrei preferito che la mia proposta di legge seguisse l’iter normale, politicamente mi avrebbe dato più visibilità, ma ci è stato suggerito di far convogliare tutte le leggi pronte all’interno del Collegato ed è per questo che l’emendamento è stato firmato anche dagli altri capogruppo di maggioranza Finco, Barison, Rizzotto, Guadagnini».
E adesso che i Comuni scalpitano che dirà la maggioranza in Regione?
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Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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