Dalla Valdastico Nord alla Romea
Riparte il "risiko" della viabilità

Mercoledì 31 Agosto 2016 di Giuseppe Pietrobelli
Dalla Valdastico Nord alla Romea Riparte il "risiko" della viabilità
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Nel cantiere-Nordest finiscono le vacanze dei grandi esodi e si apre un periodo decisivo per i fronti più caldi della viabilità del Nordest, settimane di passione per sapere se le grandi opere in cantiere o soltanto in progetto potranno essere realizzate. Dopo la riunione del Cipe di luglio, che ha sbloccato 40 miliardi in tutta Italia, ma ha lasciato poche briciole a Veneto e Friuli, comincia la resa dei conti, soprattutto per la Pedemontana Veneta e la prosecuzione verso Trento della Valdastico, mentre qualche segnale positivo viene solo dalla terza corsia della Venezia-Trieste e restano in stand-by la Nogara Mare e la Nuova Romea.
PEDEMONTANA - Sembra paradossale, ma è a rischio un'opera che  costa due miliardi e mezzo di euro, che è in gestazione da vent'anni e che ha visto la posa della prima pietra sei anni fa. Nel senso che il consorzio Sis, aggiudicatario dell'opera, ha chiesto alla banca americana Jp Morgan di emettere bond per un miliardo e 600 milioni di euro per rendere finanziabili i lavori. Ma gli americani aspettano il via libera della Cassa Depositi e Prestiti che, invece, non è convinta della bontà dei numeri su flussi di traffico e tariffe, ovvero sulle entrate future che consentiranno di ripagare l'opera realizzata con il project financing. L'aspetto assurdo di questa vicenda è che il nodo finanziario e i dubbi sui calcoli trasportistici sono venuti a galla nel bel mezzo del guado, all'inizio dell'estate, quando della Pedemontana Veneta è stato realizzato meno del 30%. Su questo punto è in atto la guerra delle cifre con i Comitati anti-Pedemontana, secondo cui si è ben al di sotto di tale soglia. Giorni decisivi a partire dall'1 settembre quando il concessionario dovrà illustrare il nuovo piano finanziario, alla luce della nuova definizione delle future tariffe, un po' più basse per aumentare i flussi, stimati in fase di gara in circa 30 mila veicoli al giorno. Se il piano sarà convincente la Cdp (che ritiene plausibile al momento un flusso non superiore ai 15mila veicoli) darà il via libera all'operazione finanziaria. In caso contrario per la Pedemontana si entrerebbe in una fase critica dagli sviluppi imprevedibili. Anche perchè finora i soldi spesi sono in buona parte pubblici, ma il rischio è che sia la Regione a doversi far carico, in base alla convenzione stipulata, dei mancati introiti. Un disastro.
NOGARA MARE - Come sono lontani i tempi in cui –era il 2012– fu chiusa la gara per la Nogara Mare, ovvero il collegamento da due miliardi di euro dalla Statale dell'Abetone e del Brennero fino ad Adria. Allora, non essendoci offerte alternative, l'opera andava assegnata al soggetto promotore, ossia la "Confederazione delle autostrade del Nord". L'avvio dei lavori era annunciato per l'anno successivo. Ma dopo la legge 15 dello scorso anno è in atto una revisione regionale di tutti i project financing in essere da parte di un Comitato Scientifico che deve valutare se esistano ancora il pubblico interesse e la sostenibilità economica dell'opera. È per questo che la Nogara Mare è ferma e la firma del contratto con il promotore non è ancora avvenuta.
TRANSPOLESANA - Nonostante i cantieri aperti a giugno dall'Anas, è un colabrodo l'asfalto della superstrada che attraversa le province di Rovigo e Verona. L'investimento di 5 milioni di euro del gestore delle strade statali non ha soddisfatto i sindaci che hanno indirizzato una missiva di sollecito, perchè gli incidenti e i danneggiamenti sono all'ordine del giorno su una delle strade più pericolose del Veneto. Ma il vero nodo della Transpolesana è la sua trasformazione in autostrada nella tratta Legnago-Rovigo che verrebbe realizzata solo con la Nogara Mare e che servirebbe per chiudere il circolo autostradale della Valdastico Sud che ora si interrompe bruscamente a sud di Badia Polesine.
VALDASTICO - Da qualche mese la posizione irriducibile dei trentini, che storicamente non vogliono la prosecuzione a nord della Valdastico (costo due miliardi di euro), si è ammorbidita. Al punto che nella riunione del Cipe di luglio si è messo nero su bianco: «In riferimento al Corridoio viario tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, sono stati evidenziati rilevanti passi avanti nell’intesa tra Provincia autonoma di Trento, Regione Veneto e Stato». Il Veneto punta a una vera autostrada, dal versante trentino si autorizzerebbe una forma di collegamento (lungo pochi chilometri), un corridoio viario. Siamo ancora alle schermaglie, con qualche impegno in più Il costo dell'opera, secondo il Cipe, sarà quantificabile solo al momento della stesura del progetto definitivo.
ROMEA - Non è bastato il grido di dolore di Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia, che ha chiesto al governo di intervenire con un progetto per la Romea, una delle strade più pericolose d'Italia. Il progetto già approvato dal Cipe (oltre 9 miliardi di euro) prevede per una parte il collegamento da Mestre a Ravenna, poi da Ravenna a Orte, attraversando cinque regioni. Ma tutto è fermo e a luglio si è registrato un passaggio presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dove è in corso la verifica, come richiesto dalla Corte dei Conti, sulla congruità dell'opera, che dovrebbe essere realizzata con un project financing. I giudici contabili avevano fermato il visto di legittimità del Cipe.
TERZA CORSIA - L'approvazione del piano finanziario di Autovie Venete fa ben sperare per il completamento della terza corsia della Venezia-Trieste. Ma non subito. Al momento i lavori realizzati raggiungono il costo di 600 milioni, ma le opere da realizzare assommano a 900. Il costo totale è quindi di 1,5 miliardi. Il piano prevede una prima parte di lavori da Portogruaro allo snodo di Palmanova con la A23, una seconda parte è a lunga scadenza. Ma sul tappeto c'è il nodo della concessione autostradale che scadrà il 31 marzo prossimo. I conti veri si faranno dopo di allora. Infatti il piano finanziario appena approvato dal Cipe arriva a quella data, comprendendo 186 milioni di euro di investimento fino alla prima parte del 2017. Soldi necessari per cantierare il terzo lotto Tagliamento-Gonars.
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Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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