Ok al bilancio, sbloccata metà del fondo olimpico. Alta tensione tra Fdi e Fi

Lite in maggioranza, gli azzurri ritirano ben 10 dei 16 ordini del giorno presentati

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Angela Pederiva
Ok al bilancio, sbloccata metà del fondo olimpico. Alta tensione tra Fdi e Fi

VENEZIA - Collegato, legge di Stabilità e Bilancio: con tre voti in una giornata, l'ultimo nella notte, il Consiglio regionale del Veneto ha concluso la maratona contabile grazie al consueto scatto pre-natalizio.

Niente di nuovo sotto la pioggia caduta su Palazzo Ferro Fini, se non fosse per il colpo di scena con cui l'assessore Francesco Calzavara ha sbloccato metà del "tesoretto" olimpico, redistribuendo 41,5 degli 85 milioni finora congelati per le garanzie di Milano Cortina 2026. Anche se forse le scintille più scoppiettanti si sono viste durante la riunione dei capigruppo di maggioranza, poco prima della pausa per la cena, con l'alta tensione tra Fratelli d'Italia e Forza Italia, partito quest'ultimo che era già ai ferri corti con la Lega al punto da ritirare l'unico emendamento presentato dai gruppi di centrodestra.


LE GRIDA
A depositarlo era stato il neo-azzurro Fabrizio Boron: 70.000 euro per il 2025 e altrettanti per il 2026 per «garantire una continuativa erogazione di servizi rivolti alle persone adulte e in età pediatrica affette da diabete mellito». Ma la richiesta non era stata concordata, perciò l'indicazione della Lega era di bocciarla, motivo per cui Fi ha preferito ritirarla e farla confluire nelle iniziative della Giunta. Anche per questo gli azzurri avrebbero voluto almeno farsi approvare una serie di ordini del giorno, invece l'iniziativa è stata vivacemente stigmatizzata da Fdi nel corso di una lite in una saletta a porte chiuse, dai cui spifferi sono però usciti gli echi di grida, finché in aula la forzista Elisa Venturini ha finito per annunciare il ritiro di 10 testi su 16.


L'APERTURA
Paradossalmente è stato molto più sereno il clima fra maggioranza e opposizione. Soprattutto dopo che l'assessore Calzavara ha anticipato al relatore leghista Luciano Sandonà e alla correlatrice dem Vanessa Camani, per poi ufficializzarlo all'assemblea legislativa, il mantenimento a garanzia dei Giochi "solo" di 43,5 milioni (sugli 85 inizialmente bloccati). Di questi, 23,173 sono stati richiesti da Simico, che potrebbe domandarne altri 6 o 7 per coprire l'aumento dei prezzi, mentre altri 10 resteranno di riserva per l'eventuale villaggio olimpico. I restanti 41,5 milioni verranno invece così ripartiti: 3 per il velodromo di Spresiano, 10 per vari impianti sportivi nei diversi Comuni, 6 per il dissesto idrogeologico, 6,5 per il contratto dei forestali, 16 (più altri 8 di un'entrata Irpef straordinaria) per coprire il taglio di 24 milioni deciso dal Governo fra le misure di revisione della spesa. Ma l'apertura ha riguardato anche altro per il prossimo triennio: 850.000 euro per le borse di studio, 750.000 per lo screening neonatale e l'erogazione del farmaco Baqsimi per le persone diabetiche, 500.000 per l'attrazione degli investimenti, 300.000 per il museo della Grande Guerra, ulteriori 300.000 per Arpav. «Avremmo voluto che alcune risorse fossero utilizzate per andare incontro alle emergenze delle comunità montane, ma il dato che prevale è il cambio di marcia di questa Giunta che ha ascoltato la nostra proposta», ha apprezzato la verde Cristina Guarda, promotrice di un progetto per la protezione delle donne in gravidanza avvelenate dai Pfas. «Accogliamo positivamente l'impegno della Giunta per la creazione di uno sportello antiviolenza nelle Università venete», ha aggiunto l'esponente della minoranza insieme alle colleghe Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo),Vanessa Camani, Francesca Zottis, Chiara Luisetto e Anna Maria Bigon (Partito Democratico) ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle), anche dopo che all'unanimità è stato dato il via libera al premio per la tesi di laurea in memoria di Giulia Cecchettin. «Bene i finanziamenti ad Arpav nel bilancio, ora si prosegua sul rinnovo dell'azienda», ha commentato Ostanel, condividendo con Camani pure il plauso per il cambio di rotta sulle borse di studio: «Si tratta di una cifra aggiuntiva che porta il totale dei finanziamenti a quasi 10 milioni: un ammontare che pur tenendo il Veneto ancora lontano da una capacità piena di soddisfare la platea degli aventi diritto, speriamo segni un punto di svolta».


IL VOTO
Il finale della lunga seduta ha visto qualche attimo di nervosismo, tanto che il presidente Roberto Ciambetti ha lanciato una velata minaccia: «Ditemi se volete che sospenda i lavori e ci rivediamo tutti martedì prossimo...». Tanto (poco) è bastato per far rientrare le lievi intemperanze, per cui il voto è arrivato a maggioranza, per la soddisfazione dell'assessore Calzavara: «Stasera abbiamo chiuso la manovra triennale di finanza pubblica che chiude un percorso iniziato il 16 agosto. Con un bilancio di previsione che cuba complessivamente 18,2 miliardi, riusciamo a dare copertura, già dal 1° gennaio 2024, a progetti significativi che toccano diverse aree». Al termine è pervenuto pure il comunicato del governatore Luca Zaia: «Un bel risultato che consegna per il quattordicesimo anno consecutivo un bilancio tax free: il Veneto non applica dal 2010 alcun aumento dell'addizionale regionale Irpef, rispetto all'aliquota di base fissata dalla legge statale e destinata a finanziare la sanità». Scontata ma scandita la contrarietà dell'opposizione, così sintetizzata dalla dem Camani: «Questa manovra di bilancio non risponde alle esigenze di ampie fasce dei cittadini veneti. Troppi tagli e troppe rinunce hanno avuto come risultato quello di lasciare troppe persone senza protezione. È di fatto un bilancio fuori dalla realtà».

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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