Berlusconi lancia Zaia nuovo leader
Salvini lo blocca: il candidato c'è già

Martedì 28 Febbraio 2017
Silvio Berlusconi e, a destra, Luca Zaia con Matteo Salvini
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Berlusconi indica il presidente del Veneto Luca Zaia come nuova figura di riferimento del Centrodestra (ma solo nel caso in cui lo stesso Silvio non possa esserne la guida), un leader dal Nordest, un politico e amministratore che «si sta comportando molto bene», come ha sottolineato l'ex cavaliere nel corso della trasmissione Notizie Oggi in onda su Canale Italia. Una dichiarazione che ha scatenato immediatamente la reazione di Zaia - «Basta con sta manfrina. Amministrare una Regione non è una questione semplice ma di impegno quotidiano e di credibilità. Per me resta una manfrina, per quanto riguarda la Lega abbiamo già un candidato, che è Matteo Salvini» - e quella di Matteo Salvini: «Sono orgoglioso che da altri partiti si indichino uomini della Lega alla guida del Paese. Zaia ha ribadito che farà il governatore del Veneto come Maroni farà quello della Lombardia. Il nostro candidato c'è ed è il segretario della Lega. Noi stiamo lavorando sul programma, preparando un pacchetto lavoro, sulle tasse, sulle imprese sui professionisti e sulle partite Iva. Il dibattito sui premier potenziali futuri ci appassiona poco».

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SALVINI: SE PENSA DI METTERE ZIZZANIA SI SBAGLIA
Il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Repubblica, non si ferma qui, e controattacca: «Se qualcuno pensa - sottolinea - di mettere zizzania nella Lega facendo nomi sbaglia». «Se pensa così, Berlusconi ha sbagliato a capire. L'obiettivo è estendere il modello di buon governo di Lombardia, Veneto e Liguria a livello nazionale e stiamo costruendo un progetto alternativo a Renzi ben chiaro. Che parla di controllo della moneta. Berlusconi - attacca Salvini - ha idee di settant'anni fa. L'ipotesi di due monete parallele nello stesso portafoglio di cui parla oggi non è possibile. I candidati premier della Lega se li sceglie la Lega, non li decidono altri», ribadisce Salvini.

Tuttavia, se Berlusconi insistesse, non si porrebbe un problema di alleanze. «Eventuali problemi nascono se non ci sono programmi condivisi. Su euro, banche, immigrazione, tasse, lavoro. Su quelli bisogna essere chiari, ma sui nomi non c'è problema».

Ultimo aggiornamento: 14:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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