Vola il vino ma in crisi frutta
​e zootecnia per embargo russo

Martedì 28 Giugno 2016 di Nicola Benvenuti
Vola il vino ma in crisi frutta e zootecnia per embargo russo
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Scende rispetto l'anno precedente il valore complessivo della produzione lorda agricola veneta nel 2015, stimato in 5,5 miliardi di euro (-2,2% sul 2014).(((benvenutin))) È questo uno degli elementi più importanti emersi ieri nella sede di Veneto Agricoltura, a Legnaro, in provincia di Padova, alla presentazione dei dati definitivi dell'agroalimentare veneto nel 2015. Alessandro Censori, dirigente dell'agenzia regionale, è stato come sempre prodigo di dati: cala il numero delle aziende, soprattutto di quelle individuali e aumenta invece il numero degli occupati dipendenti (con un sorprendente +32%). Ancora una volta trainante in Veneto risulta essere la vitivinicoltura, che a seguito dell'annata particolarmente favorevole, ha visto riflessi positivi di uva raccolta (12,5 milioni di quintali) che di ettolitri prodotti (9,7 milioni), con una crescita intorno al 20% rispetto al 2014. Positivo anche l'export, cresciuto del 10%, trascinato dal gradimento per il Prosecco.

Passando al comparto del coltivazioni in campo, lo sfavorevole andamento climatico ha inciso negativamente sulla produzione di mais e soia, intorno al 20%, così come per la barbabietola da zucchero, che sono le colture più diffuse; meglio invece per tabacco, riso, orzo e frumento duro. Nel settore dell'ortofrutta crescono le coltivazioni in serra, aumenta la resa per patate, radicchio e fragola, mentre continua la crisi della frutticoltura, specie quella estiva, nonostante l'annata favorevole: ad un aumento di produzione di pesche del 10%, fa da contraltare una diminuzione del prezzo del 38%. In campo zootecnico, è calato ancora il prezzo del latte (-13%), nonostante un lieve aumento della produzione, mentre una frenata si registra anche nell'allevamento di capi bovini e suini, con una diminuzione di consumi; + 4,1% per la carne avicola.(((benvenutin))) Qualche dato per il 2016: della piovosità della primavera beneficerà il mais e la barbabietola,mentre la vite richiederà maggiori trattamenti e si prevede un ritardo nella vendemmia 2016, con una produzione di minor qualità rispetto al 2015. Un accenno ancora ai possibili effetti della Brexit sull'agricoltura regionale: l'export Veneto verso il Regno Unito è stato di 650 milioni di euro nel 2015, per il 50% rappresentato dal vino.

«Le luci e le ombre del settore agroalimentare regionale traspaiono chiaramente da questi dati» ha esordito l'Assessore regionale all'Agricoltura Giuseppe Pan. «Un esempio su tutti: se da una parte il comparto del vino vola, sia sotto il profilo della produzione che dell'export, altri settori, in primis quelli della zootecnia e dell'ortofrutta, per motivi diversi, evidenziano notevoli sofferenze». «La Regione -ha ricordato Pan- sta facendo la sua parte, non perdendo mai di vista gli obiettivi principali, quali la redditività delle imprese agricole, la loro innovazione, il ricambio generazionale che, grazie al nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2020, stiamo cercando di rafforzare, primi tra le regioni in Italia». Pan ha pure presentato il nuovo Direttore di Veneto Agricoltura, Alberto Negro, ingegnere con lunga esperienza nel settore privato: «l'azienda regionale deve essere sempre più al servizio dell'innovazione dell'impresa agricola veneta» ha concluso Pan ricordando che «le aziende più promettenti sono quelle dirette da giovani, con tecnologia avanzata e aperte alla multifunzionalità».<
Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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