«Firmi questo catalogo», ma è una truffa e si trova costretta a pagare 11mila euro di mobili

Mercoledì 14 Febbraio 2024 di Antonella Lanfrit
Anziana truffata

 «Attenzione: c’è tempo fino a venerdì per recedere da un acquisto che alcuni cittadini Sacilesi non avrebbero voluto fare – per quasi 11mila euro in tre anni -, ma che inconsapevolmente hanno fatto in questi giorni firmando un contratto presentato come una innocua ricevuta da un rappresentante commerciale». È l’avvertimento che sta diramando l’Adoc di Pordenone, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, dopo che una sessantenne di Sacile lo scorso 16 gennaio è incappata nella «truffa del catalogo». 


COS’È SUCCESSO


Per una persona che ha denunciato l’accaduto, è possibile che ve ne siano diverse altre che hanno subito il fattaccio e, quindi, è importante sapere che c’è ancora qualche giorno per poter recedere.

Inoltre, è opportuno che tutti i cittadini stiano in allerta, perché i soggetti impegnati in questa truffa potrebbero essere ancora in circolazione. In sostanza, alla sessantenne è capitato che un giovane e gentile rappresentante le chiedesse di apporre una firma su una ricevuta per attestare che era stato a casa sua a illustrarle un catalogo di mobili, lasciandoglielo insieme ad offerte con alcuni sconti. Dopo diversi giorni, quasi mai prima di un mese, si scopre che la firma in realtà impegnava all’acquisto di mobili, divani ed elettrodomestici per 3mila 490 euro più Iva e che, addirittura, tale cifra bisogna versarla per altri due anni, per un totale di 10.470 euro. Il giovane venditore ha detto di rappresentare una ditta della provincia di Padova. L’Adoc di Pordenone presume che «anche altre persone nello stesso giorno abbiano ricevuto la visita e, perciò, si avvertono tutti coloro ai quali è stata estorta la firma con l’inganno che possono esercitare il diritto di recesso fino al 16 febbraio, inviando una raccomandata con ricevuto di ritorno o una pec alla ditta padovana, per liberarsi di un contratto capestro». L’aspetto particolare di questo caso di truffa «porta a porta» è che «il venditore risulta affidabile e induce volentieri a fare quattro chiacchiere», sottolinea ancora l’associazione. In questo caso, a un’analisi appena un po’ accurata appare evidente che si tratti di un contratto. «Riporta il codice cliente, indica gli sconti del 30% e del 50% effettuati, la cifra da pagare di 3.490 euro + Iva il primo anno e l’impegno per i prossimi due anni. Sul retro – dettaglia ancora l’Adoc -, tra le clausole si legge che il cliente «per uscire dal circuito degli acquisti anticipatamente deve avere obbligatoriamente fatto la prima spesa da 3.940 euro più Iva, con l’agente di zona, alla consegna del codice sconto. L’unica cosa che manca nel contratto ingannevole è la descrizione della merce acquistata». 


LA LUNGA FILA


E qui si apre un altro capitolo. Infatti, a seguito della denuncia della sessantenne di Sacile, che si è recata anche dai carabinieri, sono emerse altre storie di persone che non hanno potuto recedere dal contratto – perché i termini erano scaduti – e quindi si sono viste recapitare la merce a casa. «Si denunciano non solo gli inganni, ma anche l’arrivo di prodotti difettosi», entra nei dettagli l’Adoc. Un’amica della sessantenne sacilese, per esempio, ha dovuto tenersi la prima tranche, un insieme di padelle e altri oggetti di arredo. 

Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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