TheBorderline, il prof. Andrea Maggi: «Come nei Promessi sposi, un morto nell'inutile sfida degli youtuber»

Domenica 18 Giugno 2023 di Andrea Maggi
TheBorderline, il prof. Andrea Maggi: «Ieri c'era fra Cristoforo oggi ci sono gli youtuber»

Andrea Maggi, il professore de Il Collegio, docu-reality di Rai 2, nella sua rubrica sul Gazzettino racconta il suo esame di maturità (e molto altro ancora).

Nel quarto capitolo dei Promessi Sposi, Manzoni ci racconta la storia di fra Cristoforo, una delle figure cardine del romanzo che aiuteranno Renzo e Lucia a salvarsi dal perfido don Rodrigo.

Del frate cappuccino ci dice che non era sempre stato uno stinco di santo: da giovane si chiamava Lodovico ed era il rampollo di una ricca famiglia di mercanti.

Aveva tentato di entrare nelle grazie della nobiltà, ma ne era stato rifiutato, perché ritenuto inferiore per nascita. Veniva da una famiglia ricca, sì, ma era pur sempre un “vile meccanico”, ossia un volgare borghese arricchito.

La vita di Lodovico cambia il giorno in cui un giovane arrogante di nobile casato attacca briga con lui per una banale questione di precedenza. Lodovico avrebbe dovuto cedergli il passo, dato che dei due era l’inferiore, e così scoppia un duello tra i due contendenti e i loro rispettivi scagnozzi. Il fedele servitore Cristoforo salva la vita a Lodovico prendendosi un fendente di spada al posto del giovane padrone e per vendicare il caro servitore, Lodovico colpisce a morte il nobile arrogante. Una banale questione di precedenza si trasforma in una tragedia.

Lodovico si rifugia in un convento di cappuccini, dove per lui incomincia un percorso di pentimento e di conversione, al termine del quale diverrà frate, cambiando il suo nome in Cristoforo, in memoria del fedele servo morto per salvarlo. Il ciclo di questa vicenda si chiude per fra Cristoforo con la visita alla famiglia dell’ucciso e con il perdono commosso da parte del fratello e della famiglia dell’ucciso. Morale: quanto sono futili e pericolosi i capricci di un uomo che si sente onnipotente!

Per quanto possa sembrare distante, la vicenda di fra Cristoforo mi è saltata in mente quando ho letto di quei giovani youtuber che alla guida di un’auto potente a Roma hanno causato un incidente che ha ucciso un bambino di cinque anni. Il motivo per cui gli youtuber stavano correndo a folle velocità era che stavano girando una challenge. Ancora un morto per via di una futile sfida. Ma stavolta non si tratta di finzione romanzesca, bensì di un bimbo che aveva davanti a sé tutta la vita e che adesso non c’è più.

In tutto questo appare sconcertante che nessuno di questi youtuber abbia preso in considerazione il rischio che girare una challenge correndo come missili per strada avrebbe potuto causare la morte di un innocente. Perché nessuno di loro si è posto la questione? Perché sono cresciuti in un contesto in cui i modelli di riferimento sono i vincenti spregiudicati, arroganti ed egocentrici, che non hanno altro dio al di fuori del denaro. In cui più importante della vita stessa è dimostrare di essere leggenda. C’è da sperare che questa brutta storia, come per fra Cristoforo, aiuti molti giovani a comprendere che l’uomo non può diventare leggenda uccidendo un innocente di cinque anni e straziando la sua famiglia. Tutt’al più l’uomo può imparare a essere “umano” attraverso l’acquisizione della saggezza e, con essa, attraverso la ricerca del bene comune.

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 11:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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