Il Tar riabilita l'imprenditore ma lui è morto da un mese

Mercoledì 26 Aprile 2017 di Cristina Antonutti
Il Tar riabilita l'imprenditore ma lui è morto da un mese
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PORDENONE - È una riabilitazione tardiva quella sancita dal Tar per l'imprenditore Ugo Sandre di San Quirino. L'uomo è deceduto un mese fa, all'età di 51 anni, nel capannone in disuso della sua azienda di San Quirino, la Ecosol Friuli di via Roiata. Poche ore prima un ufficiale giudiziario gli aveva notificato il pignoramento di un macchinario per 130 mila euro. Sandre aveva affidato agli avvocati Paolo Dell'Agnolo e Remo Anzovino la battaglia legale contro la comunicazione antimafia interdittiva che gli era stata notificata il 29 aprile 2016 dalla Prefettura di Pordenone. Il provvedimento aveva fatto scattare la cancellazione dell'iscrizione all'Albo nazionale gestori ambientali impedendogli di lavorare. Tutto era legato a un procedimento penale del 2010, nato da una segnalazione anonima che mobilitò il Noe e finì con il sequestro dell'azienda per un presunto traffico di rifiuti non pericolosi con la Cina. Si trattava di plastica movimentata con il sistema del cosiddetto giro bolla. Sandre chiuse la sua posizione con un patteggiamento: 12 mesi con pena sospesa. È questo patteggiamento che ha fatto scattare l'interdizione antimafia. Un provvedimento che oggi il Tar ritiene ingiusto. La misura di prevenzione, infatti, si applica per persone condannate con sentenza definitiva e per reati gravi come possono essere l'associazione per delinquere o mafiosa. Il Tar ha pertanto annullato il provvedimento antimafia e condannato il ministero dell'Interno al pagamento delle spese di lite (1.500 euro). La sentenza è stata pubblicata lunedì, un mese dopo il decesso dell'imprenditore di San Quirino.
Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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