Addio canalette, la tecnologia riduce gli sprechi del 60%, l'acqua arriva nei tubi a pressione

Martedì 22 Marzo 2022
Addio canalette, la tecnologia riduce gli sprechi del 60%, l'acqua arriva nei tubi a pressione

PORDENONE - Cambiamento climatico e periodi di siccità più frequenti costringono a cambiare politiche e sistemi di gestione dell'acqua. In particolare rispetto all'uso agricolo. Diversi sistemi di irrigazione, con l'utilizzo delle tecnologie più evolute, possono portare a importanti risultati in termini di risparmio. E questo è prezioso durante i periodi di emergenza come quello attuale. Il Consorzio di Bonifica Cellina Meduna di Pordenone aveva cominciato a pensare (e a investire) in nuovi sistemi di irrigazioni meno dispersivi già una quindicina di anni fa. Tanto che oggi sui complessivi 25 mila ettari coperti dal servizio irriguo su oltre il 90 per cento (sia sulle zone del Cellina che in quelle del Meduna) dei terreni è già in funzione l'irrigazione per aspersione. Un sistema di pompe di pressione e tubazioni sotterranee (funzione più o meno come un acquedotto) che portano l'acqua in pressione alle bocchette di uscita direttamente nei campi. Una rete irrigua che ha di fatto consentito il superamento del tradizionale sistema delle canalette, ormai quasi del tutto abbandonate. Mancano da coprire circa mille ettari (nelle zone di San Quirino e Roveredo in particolare) per i quali ci sono i progetti in corso. «È un sistema - sottolinea il presidente del Consorzio Walter Colussi - che ci pone all'avanguardia in Italia e che consente di risparmiare fino al 60% di acqua. Complessivamente in un quindicennio sono stati investiti circa 80 milioni dei piani nazionali».
Passi in avanti sul fronte del passaggio dall'irrigazione per scorrimento a quella per aspersione sono stati compiuti anche dal Consorzio udinese della Pianura friulana. Se nel 2006 sui complessivi 33mila ettari serviti l'irrigazione per scorrimento (canalette) era al 56% e quella per aspersione (cioé a spruzzo) era al 44% nel 2021 si è passati al 60% a spruzzo e al 40% a scorrimento. Ma gli investimenti continuanuano. «Come prima risposta alla esigenza di risparmio della risorsa idrica e suo oculato utilizzo - spiega il Consorzio - abbiamo presentato dei progetti di ammodernamento delle reti irrigue da finanziare con i fondi Pnrr che hanno l'obbiettivo di coniugare il risparmio delle risorsa idrica contenendo le perdite derivanti dalla vetustà degli impianti realizzati generalmente anche oltre 40 anni fa con la necessità di rendere più efficiente il servizio irriguo. I progetti riguardano buona parte del territorio attualmente servito in quanto le specificità dei bandi non hanno consentito la realizzazione di nuove opere o modifiche strutturali a quelle esistenti».
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci