Sabato di “ordinarie attese” al pronto soccorso.
I CONTRACCOLPI
C’è da dire che se i codici rossi (il massimo della gravità) giustamente non aspettano nulla ed entrano subito, il muro delle attese si è alzato anche per i codici arancione. Si tratta di un livello comunque alto di gravità perchè c’è in ballo uno dei parametri vitali e l’emergenza in corso può degenerare. Insomma, peggiorare. Eppure, tanto per fare un esempio, ieri a Pordenone alle 15.30 i pazienti in attesa erano 42. Non pochi. Basta il numero complessivo per capire che i tempi erano decisamente lunghi anche per alcune gravità dei casi trattati. Intanto c’erano 10 codici arancioni. Sono parecchi, perchè come detto di tratta di situazioni cliniche di una certa gravità. Nonostante questo l’attesa per i codici arancioni si aggirava intorno ai 25 minuti. Ovviamente il paziente era imbarellato e già all’interno della zona operativa nel caso in cui i parametri vitali venissero ulteriormente componessi, ma in ogni caso il tempo di attesa resta alto. I problemi maggiori, però, arrivano ora. Già, perchè c’è un altro codice utilizzato al Pronto soccorso ed è quello azzurro, sotto l’arancione come gravità, ma sopra il verde. Ebbene, in attesa con quel codice c’erano 11 persone. Il tempo superava le due ore. Eppure, secondo quanto riporta lo stesso ospedale, chi entra in codice azzurro è un paziente che ha una “condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede prestazioni complesse”. In ogni caso è differibile perchè non corre (o non dovrebbe correre) rischi immediati.
I MENO RISCHIOSI
A questo punto non resta altro da fare se non valutare i codici verdi e bianco, i due in cui non si corrono rischi per la vita. Restando sempre al pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli i codici verdi alle 15.30 (orario perso come media) erano sette con un tempo medio di attesa (per caso) di poco più di due ore. Le ore da aspettare passavano a quasi tre, invece, per i cinque codici bianchi. In questo caso si tratta di interventi che dovrebbero essere garantiti dalla guardia medica. Dove c’è.
A UDINE
Più o meno la stessa cosa al Santa Maria della Misericordia nel capoluogo friulano. In questo caso i pazienti complessivi erano 47, 14 in codice arancione con un’ora di attesa, 11 in codice azzurro con due ore e 33 minuti di attesa, 12 i verdi con 3 ore da aspettare prima di vedere un medico e infine 10 bianchi con 4 ore e 15 minuti. Da segnalare, però, che a Udine erano arrivati nel primo pomeriggio almeno tre codici rossi che di fatto hanno rallentato l’operatività.
I BAMBINI
Sia a Pordenone che a Udine c’è il pronto soccorso pediatrico. Ebbene nel capoluogo del Friuli occidentale ieri è stata una giornata particolarmente pesante visto che - sempre alle 15.30 orario di riferimento - in attesa c’erano 22 bambini, contro i 7 di Udine. Tempo medio di attesa a Pordenone per i codici più bassi intorno alle 2 ore, mentre a Udine c’era da aspettare poco più di un’ora. Resta inteso che in un qualsiasi momento in cui arrivi un codice più grave tutto si blocca per assistere l’emergenza.
GLI ORGANICI
Se da un lato è vero che l’afflusso il sabato è particolarmente elevato, c’è però da aggiungere che l’organico non è certo adeguato per affrontare una giornata come quella di ieri. A Pordenone erano presenti in Pronto soccorso quattro medici. Attenzione, però, perchè non tutti sono a tempo pieno dedicati all’emergenza, ma alcuni possono essere chiamati per un consulto in reparto. Insomma, una situazione che crea tensioni e stress. Poi ci si chiede perchè chi lavora nel servizio pubblico cerca un posto nel privato.