Lo storico apre la cassa dei ricordi e scopre le sagre dimenticate

Martedì 17 Agosto 2021 di Michelangelo Scarabellotto
Lo storico apre la cassa dei ricordi e scopre le sagre dimenticate

SACILE - Nel momento in cui tutte le attese sono per la Sagra dei osei che con i suoi 748 anni rappresenta la decana delle sagre che pullulano nel periodo estivo in riva al Livenza, c'è chi ha nostalgia per un passato di feste, sagre, momenti spontanei di aggregazione che non ci sono più e li ricerca nel passato. A riportarli alla memoria degli anziani sacilesi che in questi roventi giorni di estate rivanno con la mente ad una Sacile lontana, lo storico Elvi China che nella sua abitazione che domina Campo Marzio ha aperto la sua cassa dei ricordi locali, con un occhio al parco giochi dove i giovani, incuranti del caldo, si divertono sulle altalene, e l'altro agli appunti frutto di anni di ricerche negli archivi della sua città.

Lo storico riporta alla luce, dopo essere rimasta a lungo nel dimenticatorio, la kermesse di feste e sagre che animavano le frazioni, ognuna con una propria caratteristica.


SAGRE E STORIA

E mentre sfoglia le sue preziose raccolte, China riporta alla memoria dei sacilesi quanto viveva Sacile nel periodo estivo tra una sagra e l'altra. Eventi durante i quali erano proposte gare e giochi di sicuro effetto spettacolare, divertenti e molto popolari che facevano parte della storia della città. Giochi e gare che vedevano scendere in campo squadre che rappresentavano le contrade, i borghi, diverse delle quali scomparse: la gimkana, la corsa dei sacchi, il gioco della pentolaccia che impegnava i concorrenti a colpire con un bastone, ad occhi bendati un pentola sospesa, il gioco del palo della cuccagna con i concorrenti che dovevano arrampicarsi su un palo insaponato e prendere il trofeo collocato in cima, la gara tra divoratori di spaghetti con le mani legate dietro la schiena. «Ma con l'andar del tempo - sospira il dottor China -, molte cose sono cambiate di pari passo con il mutare dei gusti e delle esigenze delle persone».


A TOPALIGO E RONCHE

«Purtroppo alcuni di questi appuntamenti che rallegravano le periferie non si svolgono più - aggiunge lo storico -, fanno parte ormai dell'album dei ricordi, come la Sagra di San Daniele a Topaligo, o la sagra delle brombolette o prugnole di Ronche originale e partecipata». «Le altre frazioni hanno modificato e allargato la forma tradizionale delle kermesse. I festeggiamenti sono articolati in più giornate con un programma di iniziative e attrattive ad ampio ventaglio che richiedono un notevole impegno organizzativo basato sul volontariato». 


LA PIÙ ANTICA

Guardando al presente, lo storico China sottolinea che «resta in auge e svettante, in ogni caso, la plurisecolare Sagra dei osei, la kermesse regina, la decana di origini medievale, famosa nel mondo, evento di grande rilievo turistico, commerciale, culturale e storico. La storica manifestazione sacilese vivrà i suoi momenti magici nella notte del 4 settembre e nella domenica successiva, ed è organizzata dalla Pro Sacile, alla quale China invia i migliori auguri di un nuovo grande successo.


LA RIFLESSIONE

Una riflessione, quella dello storico sacilese con il vizio dei ricordi, che potrebbe essere di stimolo proprio alla stessa Pro Sacile per proseguire nella riscoperta di quei giochi popolari, alcuni peraltro già entrati nel programma della manifestazione canora, arricchendolo di storia di cui i sacilesi, soprattutto i vecchi, le sarebbero riconoscenti. Un nuovo stimolo per una associazione, quella guidata dalla presidente Lorenza Bin, sempre sensibile a ridare alla città le sue tradizioni. Magari con un occhio, ancora una volta, al passato fatto di tradizioni perse che attendono di essere riportate in vita.

 

Ultimo aggiornamento: 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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