PORDENONE - Poche risorse e una mappa che non c'è degli edifici più vulnerabili. L'evento sismico che ha colpito le regioni del Centro Italia ha riacceso l'ennesimo riflettore su una questione che giace inerte sul tavolo da decenni: il patrimonio edilizio italiano è vecchio.
I numeri sono impietosi: il 60 per cento degli edifici del Paese è stato realizzato prima del 1971 e di questi 2,1 milioni sono in stato "pessimo o mediocre". L'Anci regionale, l'Associazione Comuni italiani del Friuli Venezia Giulia, ha deciso di far sentire la propria voce assieme a Confcommercio Fvg: questa mattina sarà a San Vito al Tagliamento e con il sindaco Antonio Di Bisceglie firmeranno una convenzione quadro che punta alla valorizzazione dei centri storici e alla predisposizione di piani comunali di rigenerazione strutturale.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 09:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri sono impietosi: il 60 per cento degli edifici del Paese è stato realizzato prima del 1971 e di questi 2,1 milioni sono in stato "pessimo o mediocre". L'Anci regionale, l'Associazione Comuni italiani del Friuli Venezia Giulia, ha deciso di far sentire la propria voce assieme a Confcommercio Fvg: questa mattina sarà a San Vito al Tagliamento e con il sindaco Antonio Di Bisceglie firmeranno una convenzione quadro che punta alla valorizzazione dei centri storici e alla predisposizione di piani comunali di rigenerazione strutturale.