PORDENONE - Si era presentata alla seduta del consiglio comunale dei ragazzi di San Vito al Tagliamento con addosso il niqab: alla donna musulmana protagonista della vicenda su riichiesta del Pm Federico Facchin è stato emesso dal Gip Alberto Rossi un decreto penale di condanna a 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa convertito in 30mila e 600 euro di ammenda. La donna è stata condannata per aver contravvenuto all'articolo 5 della legge 152/75 (legge Reale) del 22 maggio 1975, che recita: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. Nessun legame con la scelta religiosa di indossare il niqab, per i giudici la condanna è strettamente legata al fatto che la donna fosse travisata, dunque irriconoscibile (il velo lasciava scoperti solo gli occhi).
IL SONDAGGIO In consiglio comunale con il niqab: condannata mamma musulmana. Giusto o sbagliato?
IL FATTO
Durante il consiglio comunale dei ragazzi la donna era stata allontanata poiché aveva rifiutato di farsi riconoscere.
Al consiglio comunale con il niqab:
mamma musulmana condannata
Venerdì 11 Novembre 2016
Identificata infine dalla polizia locale, la donna era ritornata in aula, chiedendo anche la parola. A quel punto il sindaco della cittadina, Antonio Di Bisceglie (storico esponente del Pd), ha preferito interrompere la seduta. La donna, di origini albanesi, abita a San Vito da parecchio tempo e si trovava in municipio per assistere alla seduta perché uno dei suoi figli era stato eletto nel consiglio dei ragazzi.