Al consiglio comunale con il niqab:
​mamma musulmana condannata

Venerdì 11 Novembre 2016
Al consiglio comunale con il niqab: mamma musulmana condannata
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PORDENONE  - Si era presentata alla seduta del consiglio comunale dei ragazzi di San Vito al Tagliamento  con addosso il niqab: alla donna musulmana protagonista della vicenda su riichiesta del Pm Federico Facchin è stato emesso dal Gip Alberto Rossi un decreto penale di condanna  a 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa  convertito in 30mila e 600 euro di ammenda. La donna è stata condannata per aver contravvenuto all'articolo 5 della legge 152/75 (legge Reale) del  22 maggio 1975, che recita: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. Nessun legame con la scelta religiosa di indossare il niqab, per i giudici la condanna è strettamente legata al fatto che la donna fosse travisata, dunque irriconoscibile (il velo lasciava scoperti solo gli occhi).

IL SONDAGGIO In consiglio comunale con il niqab: condannata mamma musulmana. Giusto o sbagliato?

IL FATTO
Durante il consiglio comunale dei ragazzi la donna era stata allontanata poiché aveva rifiutato di farsi riconoscere.

Identificata infine dalla polizia locale, la donna era ritornata in aula, chiedendo anche la parola. A quel punto il sindaco della cittadina, Antonio Di Bisceglie (storico esponente del Pd), ha preferito interrompere la seduta. La donna, di origini albanesi, abita a San Vito da parecchio tempo e si trovava in municipio per assistere alla seduta perché uno dei suoi figli era stato eletto nel consiglio dei ragazzi.

Ultimo aggiornamento: 20:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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