SAN VITO - (C.A.) A fine ottobre la mazzata: rinviato a giudizio per presunti abusi sessuali su un 14enne, aver adescato due ragazzi on-line e aver condiviso materiale pedopornografico. Il medico ha sempre respinto le accuse e per dimostrarlo ha deciso di difendersi al processo. Tutto era partito dalle dichiarazioni fatte nel 2016 dal 24enne che tra domenica e lunedì notte lo ha accoltellato. Nel 2006 la madre glielo aveva affidato: lui era il suo allenatore di calcio, c'era un rapporto di fiducia e affetto. Il ragazzino aveva 12 anni, lui lo aveva fatto studiare e dopo il diploma gli aveva trovato un lavoro in una fabbrica del Sanvitese.
L'accusatore, originario dell'Est Europea, dopo le rivelazioni fatte ai Carabinieri era tornato nel Paese d'origine. A inizio estate eccolo di nuovo a San Vito. «È tornato dal medico - spiega l'avvocato Giuseppe Bavaresco, che ha seguito tutta la vicenda processuale -. Gli aveva detto che aveva bisogno di aiuto e che gli dispiaceva per le conseguenze dovute alla sua denuncia. All'inizio il medico gli ha dato un po' di soldi perché si comprasse da mangiare. Gli aveva però chiesto di non tornare e aveva anche cercato di aiutarlo indirizzandolo al Centro di igiene mentale. Ripeto, non è stata una vendetta, è stato un gesto di follia compiuto dopo l'ennesimo rifiuto a una richiesta di denaro»...
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