Massimiliano, decoratore che ha fatto fortuna lavorando per gli sceicchi

Sabato 3 Dicembre 2016 di Antonella Santarelli
Massimiliano Maniero
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Gli Emirati arabi sono diventati la nuova mecca per gli italiani, cervelli o artigiani in fuga, pronti a sfidare il deserto e le temperature attorno ai 50 gradi, pur di trovare una soddisfazione lavorativa. Negli ultimi quattro anni, gli italiani registrati all'Aire a Dubai sono infatti triplicati: erano tremila nel 2012, mentre ora ogni mese ne arrivano tra i 100 e i 150. «Sono tantissimi e cavalcano la fama del Made in Italy, come del resto ho fatto io», racconta in questo caso il pennello in fuga pordenonese Massimiliano Maniero, 46 anni, dei quali gli ultimi 10 trascorsi a Dubai, dove ha aperto un'azienda, la Am. The art maker che si occupa di decorazioni artistiche e che ora sta andando alla grande, con incarichi anche da parte di sceicchi e di membri della famiglia reale. Dopo aver lavorato come decoratore in Francia, in Austria e in Svizzera, dieci anni fa Maniero è arrivato a Dubai quasi per caso: i suoi campioni che ricordavano la pietra per la decorazione delle pareti sono piaciuti e gli hanno aperto le porte del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo (800 metri), il primo Armani Hotel, il trionfo dello stile italiano nel mondo. «Mi avevano proposto - ricorda Maniero, ex giocatore di basket, che in questi giorni è in città e ha fatto anche una partita con la Naonis - di fare il master painter, capo decoratore, supervisore per le decorazioni e le pitture, le finiture speciali, e io ho accettato. Ho lavorato per più di un anno all'hotel, poi ho dovuto tornare in Italia. Ma qui, per quanto mi sia sforzato, non sono riuscito a continuare a seguire le mie inclinazioni. E lo stesso in Europa, dove la creatività, la fantasie e l'arte non vengono apprezzate e si predilige il preconfezionato. A Dubai, invece - spiega - si possono fare grandi cose, i committenti esigono lavori, affreschi e decori, in esclusiva. E di lavoro ce n'è, anche perchè ragionando in metri quadrati, le loro case, quelle piccole, sono almeno di 450 mq. In questi anni - aggiunge - ho avuto i miei alti e bassi, ma negli ultimi tre mi sono fatto un nome, solo attraverso il passaparola, tra residenti facoltosi e ora lavoro come consulente con tre aziende che hanno fra i 25 e i 40 dipendenti, per lo più ragazzi indiani e srilankesi». Maniero vive nell'esclusivo quartiere di Dubai Marina, in un appartamento di 80 mq per il quale paga 1.700 euro di affitto. «La vita qui è piuttosto cara e per vivere decentemente devi guadagnare almeno 2.500 euro al mese». Ciò però non dissuade l'immigrazione, di chi cerca un lavoro, fortuna o un marito sceicco. «Come le ragazze dell'Est, soprattutto le russe», considera. A Dubai, però va detto, trovano da lavorare e bene solo i professionisti, le persone specializzate, nella cucina, nell'arte, nell'artigianato, perchè i dubaiani sono sì facoltosi, ma anche molto esigenti. E non li puoi fregare».
Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 13:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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