FONTANAFREDDA -Terzo furto in sei mesi lunedì notte allo snack bar «Al Caminetto» di Luigina Zoppè, in viale Venezia 48 a Fontanafredda (Pordenone). «Volevo chiudere dopo il secondo furto, ma sono andata avanti: ora mi hanno rubato tutto, anche la dignità». La banda di ignoti che hanno agito l'altra notte nel locale sulla statale Pontebbana hanno rubato sigarette, salumi, formaggi, vino e gioielli per decine di migliaia di euro.
«Avevo appena rifornito i tabacchi lunedì - racconta disperata Luigina Zoppè - con sigarette per 7 mila euro. I ladri hanno portato via anche tutti i prosciutti, salumi, formaggio, birre, dieci casse di prosecco, lasciando solo la bresaola di cavallo». Ma non basta. «Sono entrati dal retro del bar- spiega la Zoppè - e sono passati anche nella casa al civico 50, confinante con il negozio, dove dormono i miei genitori, Vincenzo di 86 anni e Bernardina Bolzan di 79». Qui sono spariti un orologio e gioielli sistemati nel cassetto di un comodino della camera, dove i due coniugi stavano dormendo. «Hanno rubato anche il portafoglio di mio figlio Edoardo dove custodiva i 200 euro che aveva guadagnato con fatica per pagarsi l'universitá - prosegue la barista - Non so come farò a andare avanticerto la disperazione che ho vissuto in questi ultimi mesi mi ha fatto comprendere quegli imprenditori si tolgono la vita. Ho la bandiera italiana esposta nel mio bar, ma cosa sta succedendo in questo Paese? Qualcosa non va visto che io, mamma di 4 figli, lavoro tutto il giorno al bar, dove ho appena pagato mille euro di Tares, e finalmente riesco a comprare alla mia bambina di 12 anni la sua prima bicicletta. E l'altra notte è stata rubata dai ladri passati al bar».
Il bar è stato aperto con il distributore (oggi non più gestito dai Zoppè) nel 1968 e in tutti questi anni non aveva mai subito furti fino a questi ultimi sei mesi. «Siamo assicurati - conclude sconsolata la Zoppè - ma come accaduto in precedenza, il risarcimento non copre nemmeno un decimo di quanto ci hanno rubato».
Ultimo aggiornamento: 18:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Avevo appena rifornito i tabacchi lunedì - racconta disperata Luigina Zoppè - con sigarette per 7 mila euro. I ladri hanno portato via anche tutti i prosciutti, salumi, formaggio, birre, dieci casse di prosecco, lasciando solo la bresaola di cavallo». Ma non basta. «Sono entrati dal retro del bar- spiega la Zoppè - e sono passati anche nella casa al civico 50, confinante con il negozio, dove dormono i miei genitori, Vincenzo di 86 anni e Bernardina Bolzan di 79». Qui sono spariti un orologio e gioielli sistemati nel cassetto di un comodino della camera, dove i due coniugi stavano dormendo. «Hanno rubato anche il portafoglio di mio figlio Edoardo dove custodiva i 200 euro che aveva guadagnato con fatica per pagarsi l'universitá - prosegue la barista - Non so come farò a andare avanticerto la disperazione che ho vissuto in questi ultimi mesi mi ha fatto comprendere quegli imprenditori si tolgono la vita. Ho la bandiera italiana esposta nel mio bar, ma cosa sta succedendo in questo Paese? Qualcosa non va visto che io, mamma di 4 figli, lavoro tutto il giorno al bar, dove ho appena pagato mille euro di Tares, e finalmente riesco a comprare alla mia bambina di 12 anni la sua prima bicicletta. E l'altra notte è stata rubata dai ladri passati al bar».
Il bar è stato aperto con il distributore (oggi non più gestito dai Zoppè) nel 1968 e in tutti questi anni non aveva mai subito furti fino a questi ultimi sei mesi. «Siamo assicurati - conclude sconsolata la Zoppè - ma come accaduto in precedenza, il risarcimento non copre nemmeno un decimo di quanto ci hanno rubato».
