PORDENONE «Quell'uomo deve restare in carcere per sempre». Richiesta di ergastolo per Abdelhadi Lahmar, il marocchino di 40 anni che nell'aprile del 2015, uccise, con un'accetta, la moglie di 30 anni e la figlioletta di soli 8 anni. Il delitto venne consumato nell'abitazione di famiglia, a Pordenone. La richiesta è stata formulata dal pm Federico Facchin nell'udienza con rito abbreviato. Proprio la scelta dell'abbreviato ha consentito all'imputato di vedersi applicare uno sconto di pena, perché l'omicidio pluriaggravato prevederebbe anche l'isolamento diurno.
L'avvocato di parte civile, Alessandra Marchi, che rappresenta l'associazione «Voce donna», ha chiesto un risarcimento simbolico di un euro, mentre il difensore Gianluca Liut ha invocato la predominanza delle attenuanti - generiche e provocazione - sulle aggravanti, chiedendo per il proprio assistito la pena minima applicabile. Il giudice Roberta Bolzoni, dopo circa tre ore di lavori, ha rinviato l'udienza al 28 ottobre per le repliche: in quella circostanza - ha fatto sapere Liut - l'imputato rilascerà delle dichiarazioni spontanee prima della sentenza, prevista lo stesso
giorno.
Ultimo aggiornamento: 19:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'avvocato di parte civile, Alessandra Marchi, che rappresenta l'associazione «Voce donna», ha chiesto un risarcimento simbolico di un euro, mentre il difensore Gianluca Liut ha invocato la predominanza delle attenuanti - generiche e provocazione - sulle aggravanti, chiedendo per il proprio assistito la pena minima applicabile. Il giudice Roberta Bolzoni, dopo circa tre ore di lavori, ha rinviato l'udienza al 28 ottobre per le repliche: in quella circostanza - ha fatto sapere Liut - l'imputato rilascerà delle dichiarazioni spontanee prima della sentenza, prevista lo stesso
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