Due famiglie rom nullatenenti con
12 ville e beni per 2,5 milioni di euro

Giovedì 11 Agosto 2016
La scoperta della Guardia di Finanza
41

TRIESTE - La Guardia di Finanza di Pordenone ha sequestrato 12 ville di pregio, 3 terreni edificabili, un appartamento e un locale commerciale per un valore di 2,5 milioni di euro. I beni erano nella disponibilità degli appartenenti a due famiglie rom, residenti tra la provincia di Pordenone e quella di Venezia. I componenti delle due famiglie milionarie risultavano nullatenenti al Fisco.

I finanzieri della Compagnia di Pordenone, comandati dal colonnello Fulvio Bernabei, hanno accertato che gli indagati svolgevano con modalità illecite commercio di auto di grossa cilindrata - tra cui Ferrari, Lamborghini e Porsche - e che inoltre si occupavano di costruzione e vendita di ville di lusso e lucidatura e doratura di arredi sacri di proprietà della Chiesa.

A carico loro pende la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale previste per legge in quanto ritenuti vivere abitualmente con i proventi di attività delittuose. Tali misure saranno oggetto delle udienze già fissate dal Tribunale di Prevenzione di Pordenone per il prossimo mese di settembre.
 

Gli uomini del Nucleo Pt di Pordenone hanno esaminato svariate migliaia di assegni, bonifici e soprattutto movimenti di denaro contante giungendo a ricostruire, nel solo quinquennio 2009-2014, ben 59 operazioni immobiliari per circa 1,8 milioni di euro, oltre 500 compravendite di autovetture, per circa 4 milioni di euro, mentre altri 1,7 milioni di euro hanno fruttato al clan le attività di lucidatura degli oggetti sacri d'oro e d'argento di proprietà di alcune parrocchie sparse sull'intero territorio nazionale. L'operazione è scattata alle prime luci dell'alba quando oltre 60 finanzieri hanno bussato alla porta delle nove ville degli indagati per eseguirne la perquisizione e notificare il decreto di sequestro emesso dal Gip presso il Tribunale di Pordenone.

Contestualmente al sequestro di beni ai fini fiscali disposto dal Gip, la Procura della Repubblica di Pordenone, sulla base delle più ampie indagini condotte dagli stessi finanzieri, ha depositato la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione "antimafia" personali e patrimoniali in quanto si ritiene che gli indagati vivano abitualmente con i proventi di attività delittuose tra le quali i finanzieri ricomprendono, tra altre, anche l'evasione fiscale.

Ultimo aggiornamento: 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci