SAN VITO - È tornata in Albania e ha intenzione di restarci a lungo, la quarantenne musulmana divenuta un caso internazionale per essere stata condanna a 30.600 euro di multa per essersi presentata a una seduta del consiglio comunale dei ragazzi di San Vito indossando un niqab, il velo che copre completamente il volto, lasciando solo una fessura per gli occhi. Una fonte vicino alla famiglia conferma che la signora Stela è tornata nel suo paese d'origine, in Albania, ormai da qualche giorno. Da laggiù via cellulare ha dato precise indicazione all'avvocato Silvio Albanese, suo legale di fiducia: non vuole fare la paladina di una crociata per i diritti dei musulmani in Italia e ha scelto di non opporsi al decreto penale di condanna emesso l'11 novembre scorso dal gip Alberto Rossi su richiesta del pm Federico Facchin. Una scelta ragionata, poiché questa strada fa sì che la pena sia sospesa: non pagherà la multa e passati due anni nel casellario giudiziario non vi sarà menzione del fatto. La donna con il niqab ha deciso di fare le valigie e partire per l'Albania portando con sé anche i figli una settimana fa. I piccoli sarebbero già iscritti ad una scuola albanese. Ma l'appartamento di San Vito non è vuoto; in Italia è rimasto il marito.
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