PORDENONE - Il caso AstraZeneca, che porta tutte le Regioni a rivedere i propri piani vaccinali e a chiedere (oggi è atteso il vertice decisivo con il Governo) un surplus di dosi Pfizer e Moderna, in questo caso c’entra fino a un certo punto. La scelta è figlia dell’osservazione, di un confronto che supera non solo i confini regionali, ma anche quelli del Paese: il Friuli Venezia Giulia, infatti, non ha fretta di aprire le agende vaccinali alla popolazione con età tra i 12 e i 16 anni.
LA SPIEGAZIONE
A precisa domanda, è stato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, a chiarire i dubbi. «Non è la priorità assoluta, in questo momento, l’apertura delle agende vaccinali per gli adolescenti. Non c’è fretta, aspettare ancora un po’ potrebbe essere importante e vincente». Nessuna diffidenza nei confronti del vaccino, Fedriga ci ha tenuto a chiarire prima di tutto questo punto. Quello che sta facendo la task force regionale, però, è un attento monitoraggio a livello europeo. E ci sono Stati - la Germania in testa - che presentano un modello prudente se si parla di approccio alla vaccinazione dei più piccoli.
L’ESEMPIO TEDESCO
«Stiamo guardando con grande interesse alla posizione di Berlino - spiega infatti Fedriga - e preferiamo prima concentrarci sulla copertura con doppia dose della maggior parte della popolazione adulta o giovane, cioè al di sopra dei 16 anni di età». Che scelta ha compiuto il Governo federale tedesco? Al momento ha recepito l’indicazione (scritta) fornita dal Robert Koch Institute, l’alter ego del nostro Comitato tecnico-scientifico. «Il vaccino Pfizer - si legge nella direttiva fatta propria dalla cancelliera Angela Merkel - nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni senza malattie pregresse non è attualmente consigliato in via generale». In Germania, quindi, si vaccinano solamente gli adolescenti a rischio, cioè i giovani che hanno determinate malattie in grado di provocare gravi conseguenze se abbinate al contagio da Coronavirus.
LA POSIZIONE
Anche in Friuli Venezia Giulia si arriverà a questa decisione? È presto per affermarlo, dal momento che la gestione della campagna vaccinale è affidata in primis al commissario Figliuolo, quindi è centralizzata e non autonoma. Ma l’attenzione dichiarata da Fedriga per il modello tedesco è l’anticipazione di una direzione: fino a quando da Roma non arriverà un diktat vero e proprio, non si partirà con gli adolescenti e ci si concentrerà sulla copertura - ancora parziale, anche se avanzata - delle altre fasce anagrafiche.
ANNO SCOLASTICO
Dall’altra parte, però, c’è la pressione del mondo dell’istruzione in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico. Dirigenti e sindacati chiedono che si possa ripartire con il 100 per cento degli allievi in presenza, dopo i continui tira e molla dell’ultimo anno. Per raggiungere l’obiettivo sarebbe fondamentale proprio la copertura vaccinale della porzione più ampia possibile della “popolazione scolastica”. Entro l’estate, quindi, modello tedesco o no, potrebbe arrivare l’ultimo cambio di passo, che coinvolgerà nella campagna vaccinale anche gli adolescenti. Ma per ora, come ha detto Fedriga, il Friuli Venezia Giulia «non ha fretta».