Giù la mascherina, ma le vaccinazioni vanno ancora a rilento

Lunedì 28 Giugno 2021 di Davide Lisetto
Da oggi decade l'obbligo dell'uso della mascherina all'aperto

PORDENONE E UDINE - Niente più mascherina all’aperto, a meno che non ci siano situazioni di assembramento. Da oggi, dopo quasi un anno, decade l’obbligo di protezione delle vie respiratorie nei luoghi aperti. Ma attenzione: non è un addio alla maschera che andrà portata con sé in quanto resta obbligatoria in tutti i luoghi chiusi. A cominciare dai negozi e dai mezzi di trasporto. Così come nei bar e ristoranti nulla cambia rispetto a prima: chirurgica ed Ffp2 potranno essere tolte solo quando si è seduti al tavolo mentre devono essere indossate quando ci sia alza, per esempio, per andare al bagno o per pagare.
LA PRUDENZA
Giù la mascherina, dunque. Ma senza abbassare la guardia su tutte le altre regole. Alla luce, soprattutto, del rischio variante Delta che sta ormai spaventando il mondo con un rialzo dei contagi. Gli esperti invocano prudenza proprio per evitare dietrofront o addirittura micro-zone rosse dove vi siano nuovi focolai. «Gli ultimi dati dei monitoraggi - spiega Massimo Crapis, responsabile del Servizio di Infettivologia dell’ospedale di Pordenone - dicono che la situazione permette di togliere l’obbligatorietà all’aperto. Ma è necessario mantenere una rigorosa prudenza su tutte le altre regole con cui abbiamo imparato a convivere in questo anno, a cominciare dal distanziamento e dall’igiene delle mani. Dobbiamo tenere presente - aggiunge l’infettivologo - che la variante Delta, che è molto più trasmissibile, diverrà predominante nelle prossime settimane».
VACCINAZIONI
E proprio sul fronte della variante indiana scienziati e medici raccomandano di “accelerare” sulla vaccinazione con le seconde dosi.

L’appello è di vaccinarsi prima di andare in vacanze non rinviando la prenotazione a dopo. Così come si raccomanda l’immunizzazione delle fasce di età più giovani - anche quella dai 12 ai 16 anni che in Fvg finora non ha registrato numeri incoraggianti nelle prenotazioni - che sembrano quelle più colpite dalla variante Delta. Ma in regione - e anche nel Friuli occidentale - preoccupa quel 20 per cento di over-60 che è ancora senza la prima dose. Un “target” che si conferma quello più difficile in quanto restio a vaccinarsi. Rispetto ai numeri della campagna regionale (nel fine settimana si è raggiunto un milione di dosi iniettate) le persone che sono già state completamente immunizzate (cioé con le due dosi) siamo al 30,7 per cento (tra i dati più alti) mentre il 24,7% è in attesa della seconda dose. I non vaccinati sono al 44,6%. La fascia che preoccupa di più, come detto, è quella tra i 60 e i 70 anni d’età. Record negativo del Fvg invece tra i sanitari: il 12% non si è ancora vaccinato contro un 2% di media nazionale. Tra il personale scolastico invece il record è positivo: il 100 per cento degli addetti ha ricevuto la prima dose. Ora si lavora per incentivare le prenotazioni dopo l’inghippo dell’eterologa che ha rallentato la campagna. Ma l’altra arma per limitare la diffusione della varante Delta è il sequenziamento. La Regione, come ha annunciato il vicepresidente Riccardo Riccardi, potenzierà tracciamento e sequenziamento stanziando anche 500 mila euro nell’assestamento di bilancio. I laboratori già impegnati su questo fronte vedranno la collaborazione dell’Istituto di genomica applicata di Udine diretto da Michele Morgante, professore di Genetica all’Università di Udine. Si potrebbe andare, dunque, verso una task-force regionale per il sequenziamento dei campioni in funzione anti-Delta.

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