Cocaina tagliata con la cocaina: nei guai anche il buttafuori amico di Trifone

Martedì 9 Novembre 2021
Cocaina tagliata con la cocaina: nei guai anche il buttafuori amico di Trifone
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PORDENONE - Marzo 2015. Le indagini sull'uccisione dei fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza nel parcheggio del palasport non trascurano alcuna pista. L'attenzione si sofferma anche su Marian Boiof, il pesista romeno amico di Trifone che faceva anche il buttafuori. Con il delitto Boiof non c'entrava nulla, ma ai carabinieri della sezione antidroga del Nucleo investigativo le intercettazioni apriranno una finestra su una fitta rete di spaccio di cocaina, venduta a un centinaio di consumatori tra Pordenone, Fiume Veneto, Azzano, Sesto al Reghena, Valvasone, Porcia, San Vito al Tagliamento e Sacile.

Le posizioni dei principali indagati - tutti albanesi - sono state stralciate, ne restavano altre 16 da definire. Ieri si è tenuta l'udienza preliminare davanti dal gup Rodolfo Piccin (pm Carmelo Barbaro): quattro i patteggiamenti, una richiesta richiesta di abbreviato e undici rinvii a giudizio.


L'UDIENZA

Marian Boiof, 43 anni, sarà giudicato con rito abbreviato a maggio. Hanno invece patteggiato 2 anni 11 mesi e 13mila euro di multa Stefano Ferro (45) di Pordenone; 2 anni 11 mesi e 12.700 euro Stefano Bertocco (50) di Pordenone; 1 anno e 1.400 euro Carmen Boiof (47), moglie di Marian, di Fiume Veneto; infine, 4 mesi e mille euro in continuazione con un precedente patteggiamento di 3 anni e 10 mesi, per Mirela Sonia Vitan (43) di Aviano. Sono stati rinviati a giudizio Andi Ceka (34) di Pordenone; Roland Kibja (32) di Pordenone; Fredjan Turja (31) di Brugnera; Ali Tivari (33) di Vajont; Daniele Mazzaron (55) di Cordenons; Alexandra Andreea Ambrosa (27), moglie di Kibja, di Pordenone; Argen Krasniqi (31) di Pordenone; Ardit Demiri (32) di Lignano; Gazment Duka (35) di Pasiano; Emanuele Boraso (45) di Pordenone; Vito Racano (47) di Sacile. Il pool difensivo era composto dagli avvocati Maurizio Mazzarella, Francesco Ribetti, Valentina Arcidiacono, Paolo Bortolussi, Paolo Luisa Vissat, Laura Ferretti, Alessia Crapis, Roberto Cescutti, Esmeralda Di Risio e Chiara Coden. 


L'INDAGINE

Scandagliando la vita di Boiof gli investigatori dell'Arma hanno fotografato oltre un anno di attività di spaccio, fino al giugno 2016. Il pesista, con i suoi contatti, li aveva portati a Ceka e Kibja. Era stato possibile risalire la catena fino ai principali canali di approvvigionamento, ma anche approfondire l'attività di coloro che rivendevano la cocaina in città. L'avevano chiamata Operazione Tachipirina, perché lo stupefacente veniva tagliato utilizzando il farmaco. Veniva venduta a tra i 70, 80 e anche 90 euro il grammo. Nelle telefonate intercettate tra gli imputanti non si parlava mai direttamente di stupefacente, ma i carabinieri individuarono subito il codice utilizzato. Biglietto o cilindro per la maggior parte degli indagati era la cocaina. Oppure «mi è rimasta mezza bottiglia di Prosecco» o «beviamo in 5» per indicare i grammi da consegnare. Uno degli indagati, che di mestiere fa il commerciante, parlava anche di «chiavi del negozio» o di «mezza camicia».
C.A.
 

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