PORDENONE - «La ditta Galvani provvederà a restaurare e conservare a tempo indefinito la chiesetta di Sant'Anna». Così si legge nella delibera di consiglio comunale redatta il 1° agosto del 1972. A oltre quarant'anni di distanza, però, quell'edificio sacro resta fatiscente, abbandonato e praticamente sconosciuto ai più. Al punto che è stato cancellato pure dalla mappa stradario liberamente acquisibile presso gli uffici comunali. Ci riferiamo alla sagoma (oramai un rudere) del tempietto presente all'angolo delle vie Segaluzza e Malignani, in piena zona industriale di Vallenoncello, uno sparuto avamposto di sacralità nel mezzo di un'area votata alla divinità pagana del "lavoro & profitto".
Ultimo aggiornamento: 12:21
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