Case di riposo, aumentano le rette in Friuli. Batosta per gli ospiti della Quiete di Udine. Ecco quanto si pagherà

Le motivazioni sono legate a tre parametri: inflazione, costi del personale e Irap più cara

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Loris Del Frate
Case di riposo, aumentano le rette in Friuli. Batosta per gli ospiti della Quiete di Udine. Ecco quanto si pagherà

Il bubbone è scoppiato con l’approvazione dei bilanci e soprattutto con l’approvazione delle nuove rette per l’anno in corso. Gran parte dei parenti degli ospiti delle case di riposo ancora non lo sanno, ma sono in arrivo le lettere delle varie direzioni che comunicano l’aumento della retta.

E in alcuni casi sono dei veri e propri tonfi al cuore.


LA SITUAZIONE
È andata sicuramente peggio agli ospiti della Quiete di Udine che si sono trovati con un aumento giornaliero di 5.5 euro a testa. Questo significa che ogni ospite a fine mese deve pagare oltre duemila e 200 euro. Sono tanti e nella stragrande maggioranza dei casi sono le famiglie che si trovano costrette ad intervenire perchè la pensione e le varie accompagnatorie non sono sufficienti per coprire l’intero costo della retta. A Pordenone nelle due strutture gestite dal pubblico, Casa Serena e l’Umberto Primo, l’aumento c’è stato, anche se non pesante e invasivo come quello di Udine. Il costo della retta, infatti, è stato ritoccato di un euro e 50 al giorno portandola di poco sopra i duemila euro.

 
LA MEDIA
Restando sempre nel Friuli Occidentale la media degli aumenti che si sono verificati praticamente in tutte la case di riposo, si aggirano intorno ai due euro giornalieri per un totale di 62 euro al mese che alla fine dell’anno fanno una cifra pari a 744 euro. Non è certamente poco soprattutto se una famiglia ha problemi economici in un momento in cui la crisi è tornata a picchiare. Ma non è ancora tutto. Già, perchè questa è la cifra media. Una parte delle case di riposo si è vista costretta a salire dai 2.5 euro fino ai 4 euro al giorno in più, per garantire, tra l’altro, gli stessi servizi che erano stati offerti sino ad ora. Nulla di più.


LE MOTIVAZIONI
Le direzioni delle varie case di riposo mettono in fila almeno tre ragioni per cui, seppur con rincari differenti, sono state costrette al ritocco. Il primo è legato all’inflazione che con un rimbalzo del 6 per cento ha fatto aumentare tutte le forniture, da quelle alimentari a quelle per il benessere degli ospiti. Il secondo aspetto è legato agli aumenti salariali che hanno inciso sui conti, il terzo alla variazione della delibera regionale che ha modificato il regime di esenzione dal pagamento dell’Irap per le Asp, facendo crescere le aliquote. C’è poi un altro aspetto: chi ha scelto di avere medici e infermieri propri, anzichè il servizio legato alle cooperative, ha avuto spese ancora più alte. A questo punto c’è da capire se la Regione interverrà cercando di alleggerire le spese degli ospiti, magari alzando la quota giornaliera sanitaria.


LA POLEMICA
Il pesante aumento della retta alla Quiete ha innescato una serie di malumori nella maggioranza che a Udine sostiene il sindaco Alberto Felice De Toni. Si sarebbe verificato un scambio duro tra chi sosteneva che il comune avrebbe dovuto intervenire per calmierare quell’aumento e chi, invece, non ha alzato barricate. In questa diatriba si è inserito l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi che ha colpito duro la giunta e la maggioranza del comune capoluogo. «Sono pesanti politicamente le parole dell’assessore Riccardi - spiega Andrea Di Lenardo, capogruppo Alleanza Verdi Sinistra Possibile Udine - quando intima al sindaco ... “Se De Toni vuole davvero collaborazione metta ordine nella sua maggioranza”... Dichiarazioni probabilmente dettate dal fatto che alcuni esponenti delle forze politiche che sono in maggioranza a Udine, ma che in Regione siedono tra i banchi dell’opposizione, hanno osato avanzare delle critiche sull’aumento delle rette alla Quiete. Il fatto che Riccardi pretenda di tacitare le forze politiche di maggioranza a Udine e all’opposizione in Regione in cambio di fondi per la città, suona un po’ sinistro».

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci