PORDENONE - Domani mattina Silvano Stocca abbasserà le serrande del Caffè Nuovo, il centralissimo bar che gestisce dal 2009.
LE SPESE
E poi c'è l'affitto che sull'economia del Caffè Nuovo pesa non poco: 5mila 250 euro il mese ai quali vanno sommate le spese per le utenze, quelle per i dipendenti, per l'acquisto della merce. E in questo quadro già difficile si è inserito anche il Covid: marzo 2020 arriva il lockdown, i locali chiudono e in questo periodo il 65enne chiede alla proprietà di abbassare l'affitto. Domanda non accolta, anche se «c'è stata la disponibilità a dilazionare i pagamenti». Ma evidentemente non è bastato. «Organizzare serate significava affrontare il problema del "rumore", dello spegnimento della musica a una certa ora, dei pr che difficilmente accettavano contratti regolari. «Così quando mi sono reso conto che non avevo più utili ma solo debiti ho deciso di chiudere». Non senza sofferenza, «ma bisogna avere tempo per metabolizzarla».
IL FUTURO
Silvano Stocca domani mattina dirà addio a quel bar che per tanti anni è stata la sua vita e quella di sua moglie, compagna di sempre anche nel lavoro. Oggi ripercorrerebbe questa strada? «Oggi se si vogliono gestire locali bisogna avere immobili di proprietà e una gestione familiare. Altrimenti è comunque un rischio che ora non correrei». Il dopo Caffè Nuovo per il commerciante è ancora lontano e fatto di serenità, di più tempo per curare il giardino e soprattutto per stare con l'anziana madre. Perchè al Nuovo ci stava 12 ore il giorno e la moglie almeno 8. «C'è poca gente in giro adesso. Pordenone è una città che durante la settimana non vive nonostante questa Amministrazione si dia da fare con eventi e manifestazioni. Anche la domenica gli avventori sono pochi». Troppo pochi per pagare tutto. «La città la vivono in pochi. Anche i dipendenti delle banche e degli uffici non escono più per il caffè o per l'aperitivo con il cliente. È cambiato il modo di spendere». E gli universitari che tornavano a casa il fine settimana ora non ci sono più, «restano nella città dove studiano». Parla ancora Silvano, racconta la città di ieri e quella di oggi che lo ha costretto a una scelta definitiva per non farsi ancora più male. Ma il Caffè Nuovo, dice infine, è pronto a riaprire con una nuova gestione da ottobre.